Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
DISSERTAZ. DI A. NIBBY. | 13 |
C A P O I I.
De’ Magistrati, che aveano cura dalle vie
sì interne, che esterne.
Dopo di avere osservato la origine delle vie presso i Romani, passiamo a vedere a chi ne apparteneva la costruzione e l’amministrazione, e quali furono quelli che no presero maggiore impegno. Per meglio dimostrare questa parla conviene distinguere le vie interne della città dalle vie esterne, o Consolari, e conviene ancora distinguere le epoche diverse; imperciocchè altri erano i magistrati, che ne aveano cura durante la Republica, altri sotto gl’Imperadori.
Quanto alle vie interne, pare che ne’ primi secoli della Republica dovessero essere sotto la cura degli Edili, ai quali apparteneva di sorvegliare il materiale di tutta la città; ma di ciò non si ha documento sicuro. E certo però, che sul cominciare del sesto secolo di Roma, dopo essere stati creati i Pretori, Urbano e Peregrino, insieme co’ Decemviri sulle liti, co’ Triumviri mouetali e capitali, furono stabilite quattro persone per invigilare sulle vie interne, che furono detti Quatuorviri Viarum Deinde cum esset, afferma Pomponio1 necessarius magistratus qui hastæ præesset Decemviri litibus judicandis sunt constituti. Eodem tempore et Quatuorviri, qui CURAM VIARUM GERERET: et Triumviri monetales æris argenti auri flatores, et Triumviri Capitales qui carceris custodiam haberent, ut cum animadverti oporteret, interventa eorum fiertt. Che questi Quatuorviri avessero solo la cura delle vie interne, lo dice chiaramente Dione2 allorché trattando della riforma fatta sotto Augusto dal Senato sopra i ventisei personaggi incaricati di varj officj, i quali allora vennero ridotti a venti, così si esprime: Οἵ τε δὲ εἴκοσιν οὗτοι ἄνδρες ἐκ τῶν ἓξ καὶ εἴκοσίν εἰσιν, οἵ τε τρεῖς οἱ τὰς τοῦ θανάτου δίκας προστεταγμένοι, καὶ οἱ ἕτεροι