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18 DELLE VIE DEGLI ANTICHI

tani dell’esercito sotto pretesto di mantenere la disciplina ne’ soldati, che Cajo Gracco, e quindi gli altri faziosi, che dal suo tempo sino al Triumvirale di Augusto insorsero nella Republica, abusando del favore del popolo esercitarono quello che propriamente spettava ai Censori, e finalmente, che ne’ primi anni della tirannia di Augusto, questi ne incaricò gii Edili, sinché come vedremo non ebbe assunto egli stesso questo impiego.

Da un passo di Cicerone ad Attico1 si rileva, che prescindendo dalla cura generale delle vie vi erano de’ Curatori particolari incaricati del ristauro di una o più vie, come era quel Termo Curatore della via Flaminia, che egli nomina... propterea quod curator est viæ Flaminiæ quæ tum erit absoluta sane facile, segno evidente, che questi Curatori particolari duravano quanto era necessario per ristaurare la via sotto la loro ispezione. Anche Cesare fu Curatore dell’Appia, secondo Plutarco,2 ed in quella sua carica spese molto per amministrarla con lustro: Ἐπεὶ δὲ τοῦτο μὲν Ὁδοῦ τῆς Ἀππίας ἀποδειχθεὶς ἐπιμελητὴς πάμπολλα χρήματα προσανάλωσε τῶν ἑαυτοῦ. Dopo sono ancora più frequenti i Curatori particolari delle vie. Parecchie iscrizioni ci danno i Curatori della via Flaminia e Tiburtina3 delle vie Clodia o Claudia, Annia, Cassia e Cimina, delle vie Trajane e dell’Amerina4 della via Salaria5 della via Nomentana6 della via Latina7, della via Aurelia8, dell’Aurelia, Cornelia, e Trionfale9. Così che possiamo senza dubbio asserire, che ciascuna via avesse il suo Curatore particolare, il quale qualche volta riuniva più vie sotto la sua ispezione. Di questi Curatori particolari se ne ha menzione nelle iscrizioni riportate fino


  1. Lib. 1. Epist. 1.
  2. In Cæsare c. v.
  3. Panvinio Urbs Roma p. 71.
  4. Id. p. 75.
  5. Id. pag. 84.
  6. Id. pag. 87.
  7. Id. pag. 98.
  8. Id. pag. 117.
  9. Id. pag. 118.