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96 DELLE VIE DEGLI ANTICHI

cosa scavando una fossa profonda riceverono la terra dentro, e distesero un argine per sei stadj sull’orlo interno del fosso; e vi costrussero sopra un muro con torri dalla porta Collina fino alla porta Esquilina. E dove fu la porta Esquilina dee porsì il principio della via Tiburtina, la quale era di piccola estensione poiché finiva a Tibur, oggi Tivoli, dove secondo Strabone stesso lib. V. p. 164 cominciava la via Valeria, la quale conduceva ne’ Marsi: ῾Η Ὀυαλερία δ᾽ ἄρχεται μὲν ἀπὸ Τιβούρων, ἄγει δ᾽ ἐπὶ Μαρσοὺς καὶ Κορφίνιον τὴν τῶν Πελίγνων μητρόπολιν. Εἰσὶ δ᾽ ἐν αὐτῇ Λατῖναι πόλεις Ὀυαλερία (leg. Ὀυαρία) τε καὶ Καρσέολοι καὶ Ἄλβα, πλησίον δὲ καὶ πόλις Κούκουλον. La Valeria comincia da Tibur e mena nei Marsi, e a Corfinio capitale de’ Peligni. In essa sono le città Latine di Farla, Carseoli, ed Alba, e vicino havvi ancora la città di Cuculo. La via Tiburtina è ignoto quando, e da chi fosse costrutta; la Valeria però al dire di Livio lib. IX e. XXIII venne fatta dai Censori Gajo Giunio Bubulco, e Marco Valerio Massimo circa l’anno 447 di Roma. Ab eodem, cioè Cajo Giunio, collegaque ejus Marco Valerio Maximo viæ per agros publica impensa factæ ec. Anzi la Tiburtina ancora veniva creduta in certa guisa come una parte della Valeria, rilevandosi ciò dall’Itinerario di Antonino, che così la descrive:


VALERIA ab urbe Hadriam usque M. P. CXLVIII.


Tibur. . . . M. P. XX.
Carseolos . . . M. P. XXII.
Albam Fucentiam M. P. XXV.
Cerfinniam . . M. P. XXIII.
Corfinium . . . M. P. XVII.
Interbromium . . M. P. XI.
Teate Marrucinum M. P. XVII.
Hadriam . . . M. P. XIIII.


La Carta poi così la pone:

Via Tiburtina.
Ad Aquas Albulas XVI.