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Pagina:Roma Antica 4.djvu/98

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26 MEMORIE

re la balaustrata alla sua Cappella in S. Pietro Montorio: comprò ancora quelle di Alabastro, una delle quali essendo intera la fece lustrare, e delle altre rotte ne fece fare tavole, e con altre anticaglie le mandò a donare al Re di Portogallo; ma quando furono in alto Mare, l’impetuosa Fortuna, trovandosele in suo dominio, ne fece un presente al Mare.

59. Mi ricordo, che il Sig. Carlo Muti nella sua Vigna poco lontana dagli Orti Salustiani, trovò un Fauno maggior, del naturale, con un Puttino in braccio, ed un Vaso grande, con Fauni, e Baccanti, che ballano, con cembali in mano, che oggi stà nel suo Giardino; trovò anche molte Statue sparse disordinatamente, le quali si puol credere fossero in quella fabbrica trovate nella Vigna di mio Padre, mentre vi si vedono muraglie piene di nicchie, e che fossero trasportate nella Vigna del Sig. Carlo Muti.


    premure del presente Re Cattolico; come ha fatto in questi ultimi tempi, col mandar colà un bellissimo Leone antico di statura al naturale, scolpito in Alabastro orientale, e di ottimo lavoro, che la M. S. ha sommamente gradito, e fatto collocare nella Regia Sala d’Udienza; e per dimostrazione del real gradimento, ha fatto tenere, per mezzo del Sua Ministro, al sudetto Amidei, una superba Tabacchiera d’oro di molto peso, e resa più preziosa nontanto da’ Brillanti, e finissime Miniature, che l’adornano, quanto dalla maestria, e singolarità del lavoro
    Dalle mani di questo Antiquario, si é creduto da quelli che hanno avuto, ed hanno cura del Museo di Monsig. Strozzi avesse questo degnissimo Prelato acquistato il superbo, e singolare Cameo della Medusa, col nome dello Scultore, che ne fa uno de’ più distinti pregj dì quel Museo, e di buona fede lo suppongono ai spettatori; supposizione per altro certamente falsa; mentre, non sono molti giorni, che ricercato su di ciò lo stesso Belisario, lo ha apertamente negato narrando bensì la vera provienienza saputa dalla bocca medesima del Prelato; cioè, che un certo Menichella raccoglitore di Medaglie, e intagli antichi, l’aveva comprato in Frosinone, e poscia venduto per scudi 16 a Paolo Gatti Antiquario in Piazza Navona, da cui l’acquistò in seguito il suddetto Prelato, mediante lo sborso di scudi cento; aggiungendo in oltre che fattosi un tal’acquisto