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istruita della Germania o di ogni altro paese dell’Europa. E non si tratta di una virtù speciale, ma di un semplice risultato dell’azione rivoluzionaria immediata delle masse.

Nell’operaio tedesco istruito, la coscienza di classe istillata dalla social-democrazia è una coscienza teorica latente; nel periodo di dominazione del parlamentarismo borghese, essa non può agire, ordinariamente, come azione diretta di massa; essa è la somma ideale delle quattrocento azioni parallele nei collegi durante la lotta elettorale, di numerose lotte economiche parziali, ecc. Nella rivoluzione, quando la massa comparisce sulla scena politica, la coscienza di classe è pratica ed attiva. Perciò, un anno di rivoluzione ha dato al proletariato russo l’«educazione», che trent’anni di lotta parlamentare e sindacale non possono artificiosamente dare al proletariato della Germania.

Certamente, anche in Russia, questo sentimento vivente ed attivo di classe nel proletariato può diminuire sensibilmente una volta chiuso il periodo rivoluzionario ed istituito uno Stato parlamentare borghese, o piuttosto può trasformarsi in un sentimento intimo, latente. Ma, in senso inverso, nella Germania, durante un periodo di energiche azioni politiche, il sentimento rivoluzionario di classe, vivente, capace di agire conquisterà altrettanto sicuramente gli strati più estesi e più profondi del proletariato, e ciò con tanta maggiore rapidità e forza, quanto più intensa sarà stata l’opera educatrice del Partito socialista.

Questa opera educatrice, alla quale si aggiungeranno gli effetti stimolanti e rivoluzionari di tutta la politica tedesca, si manifesterà in questo: la bandiera del Socialismo, in un serio periodo rivoluzionario, troverà di colpo pronti a seguirla tutti quei battaglioni che adesso sono in uno stato di apparente stupidità politica e rimangono insensibili a tutti i tentativi di organizzazione intrapresi dal Partito e dai Sindacati. Sei mesi di periodo rivoluzionario compiranno in queste masse attualmente inorganizzate l’opera di educazione che non hanno potuto terminare dieci anni di riunioni pubbliche e di diffusione di opuscoli. E quando le circostanze saranno giunte in Germania a quel grado di maturità ch’è necessaria ad un periodo rivoluzionario, quelle masse che oggi sono arretrate e senza organizzazione costituiranno naturalmente, nella lotta, l’elemento più radicale, più temibile, e non già un elemento trascinato a rimorchio.

Se avverranno scioperi generali in Germania, non saranno, quasi sicuramente, i lavoratori meglio organizzati — e senza dubbio non i lavoratori del Libro — che mostreranno la più grande capacità di azione, ma gli operai