Pagina:Rosa Luxemburg - Lo sciopero generale il partito e i sindacati.djvu/6

Da Wikisource.

— 6 —

i «guadagni» ottenuti dal proletariato russo grazie agli scioperi generali di un ventennio, di quelli scioperi generali, che secondo gli schematici ed i burocratici del movimento operaio, si chiudevano «al passivo». Sono le sorprese della Storia!

.

Nella seconda parte del suo studio, Rosa Luxemburg analizza acutamente quel fenomeno di degenerazione classista che è la distinzione «tecnica» fra sciopero generale economico e sciopero generale politico. Degenerazione più diffusa che non sembri e dovuta sopratutto ad una brutta malattia: la miopia sindacale, non meno dannosa della miopia parlamentarista.

A causa di tale miopia, non si distingue la differenza sostanziale fra sciopero di categoria e sciopero di classe. Ora, se uno sciopero di categoria ha carattere specificatamente economico, ogni sciopero generale, qualunque ne siano il movente ed il fine, è azione rivoluzionaria di classe e quindi ha carattere politico.

«Ogni movimento, con il quale la classe operaia si posa come classe in faccia alle classi dominanti e durante il quale cerca di vincerle con una pressione esterna, è un movimento politico. Ad esempio, il tentativo per ottenere da qualche capitalista in una officina od in una categoria una riduzione delle ore di lavoro, è un movimento puramente economico. Al contrario, il movimento per ottenere la legge delle otto ore è un movimento politico. Ed è così che movimenti economici isolati degli operai sono sempre un movimento politico, ossia un movimento di classe per far trionfare gl’interessi operai sotto una forma generale». (Marx, Lettera a Bolte, 3 novembre 1871).

L'abbicci della dottrina socialista!

Ma restringendo sempre più il cerchio dell’orizzonte sindacale, gli specializzati in funzionarismo sindacale non soltanto hanno perduto di vista il carattere politico, perchè classista, del movimento operaio, ma hanno confuso la parte con il tutto: una parziale azione di classe — l’economica — con l’azione generale.

Ne sono venute fuori le più aberranti stranezze. La «neutralità»! L’organizzazione sindacale «neutra» nella lotta di classe politica. Poi, la divisione «tecnica» di quella forma tipica dell’azione rivoluzionaria di classe che e lo sciopero generale. Questo è economico e lo dirige il Sindacato; quest’altro è politico, e lo dirige il Partito! Così, fra le altre cose, si contrappone Sindacato a Partito e sono qui le prime radici di quell’anfibio, di quell’ermafrodito «Partito del Lavoro» che sonnecchia inavvertito