Pagina:Rosati, Pietro – Carmina, 1887.djvu/52

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48 lacus fucinus.

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Già suoi dardi scagliava il sol fulgendo
Ne l’etereo cammin, volto ad occaso,
Ed al tacer de’ venti si raccheta
L’onda qual piano immenso, e folgoreggia
Al chiaror de le tremole scintille
Che vagano sovr’essa. Al Ciel sì tosto
Ebbe le palme il pio Pastor levate,330
E sciolto il labbro a fauste preci, e Iddio
Invocato propizio, e i flutti aspersi
De la stilla lustral, pel varco aperto
Impetuosa l’onda si rovescia,
E ferva entro le tenebre sospinta;
Risuonâr le voragini profonde,
E a l’aura di vapor lanciato un nembo
I trepitanti involve, ed allo sguardo
Toglie del cielo in un balen la vista;