Pagina:Rosselli - Scritti politici e autobiografici, 1944.djvu/112

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lezione ai figli di Agnelli - sì, di Agnelli - e scrivendo libri tersi come gioielli. Riceveva di quando in quando i vecchi allievi. E certo l’esempio di dignità era contagioso. Mais faut-il donc mourir pour prouver que l’on est sincère? Arrestare Monti è come arrestare Alain in Francia, Mellon in Inghilterra. Alain coltiva i fiori del suo giardino e scrive «Propos». Monti, lo avete incatenato per cinque anni.

E fanno 59.

Non erano, no, solertissima «ovra», costoro dei rivoluzionari professionali. G. L. ha avuto ed ha nelle sue file rivoluzionari per temperamento e capacità. Ma non sono questi. Questi sono il fiore dell’intelligenza italiana, gli uomini che danno a un paese l’aria, la luce morale e intellettuale. L’anima della patria, le speranze della patria.

Sono antifascisti perché il pensiero non può essere fascista, perché l’intelligenza non può sacrificare all’irrazionale. Sono antifascisti perché la dignità non può tollerare la visione del tiranno e della folla incatenata o ubriaca che sfila tristemente in parata od osanna.

Sono uomini liberi. Il loro crimine è di non saper vivere nello stato totalitario, di non avere la schiena fatta a scala mobile. Delitto di stato? Certo. Ma delitto che senza conseguenze, e, anzi, con molti applausi e favori, commisero per vent’anni, il caro Duce, e il babbo del Duce, e il fratello del Duce, e tutta la famiglia dei Duci, ducini, sottoduci, sovversivi rientrati, che han messo giudizio, pancia e vettura. E ora, con

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