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Pagina:Rosselli - Scritti politici e autobiografici, 1944.djvu/182

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testimonianze che riceviamo — segue con una passione crescente lo svilupparsi della guerra civile; non solo perché dall’Italia partono, per combattere in Spagna, giovani eroici che già alla frontiera rischiano la galera; ma perché con questo atto virile l’emigrazione italiana — dimenticata, diffamata, qualche volta derisa — torna ad essere un fatto vivo e presente nella storia italiana, diventa forse per la prima volta un fenomeno storico, acquistando il diritto morale ad essere tenuta presente nelle future lotte italiane. Il popolo italiano ha visto nella Spagna come un simbolo.

Mai infatti come oggi noi possedemmo la coscienza di aver agito in nome e per conto della immensa maggioranza del popolo italiano portando in Spagna, contro i generali fascisti e i loro alleati hitleriani e mussoliniani, la voce e il braccio dell’Italia proletaria.

....Vale la pena di combattere quando sono in giuoco valori così grandi, tutta la speranza di un’epoca, il bisogno di emancipazione, la pace stessa del continente, la sorte dei popoli oppressi.

Vale la pena — se necessario — anche di morire.

Oggi in Spagna. Domani in Italia.

Lo storico di domani riconoscerà nel sacrificio semplice, virile, consapevole degli esuli antifascisti italiani l’inizio della riscossa.

Compagni, altri debbono parlare dopo di me e perciò non mi dilungo.

Prima di chiudere vorrei dirvi le ragioni della mia

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