Pagina:Rosselli - Scritti politici e autobiografici, 1944.djvu/201

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Il partito unico del proletariato, se vorrà essere una forza rinnovatrice autentica, dovrà essere più che un partito in senso stretto, una larga forza sociale, una sorta di anticipazione della società futura, di microcosmo sociale, con la sua organizzazione di combattimento, ma anche con la sua vita intellettuale dal respiro ampio e incitatore.

G. L. che cosa vi porterà?

In primo luogo l’esigenza di questo rinnovamento sostanziale della lotta proletaria.

Una tradizione ininterrotta di azione e di iniziativa.

Un’interpretazione lucida, disincantata del fascismo, non solo come reazione di classe, ma come sprofondamento sociale.

Un rapporto intimo con la coltura e la storia del nostro paese, non nel senso del patriottismo volgare ma dell’adesione a quella realtà nazionale da cui la Rivoluzione Italiana trarrà la sua originalità creatrice.

La coscienza acuta di alcuni problemi che possono dirsi quelli della modernità dell’Italia (formazione di classe dirigente; riscatto del sud; alleanza proletariato urbano-contadini-intellettuali; federalismo) e soprattutto una preoccupazione centrale di libertà non astratta, non formale, basata su una concezione attiva, positiva, emancipatrice, della libertà e della giustizia (autonomie, Consigli).

Nell’attesa che l’unificazione maturi, sempre collaborando ad ogni sforzo disinteressato di unione, G. L. svilupperà la sua organizzazione politica proponendosi


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