Pagina:Rossini - Lettere inedite e rare, 1892.djvu/49

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fatte con amore generale, con una premura straordinaria in tutti gli artisti e con la pompa che potrebbe essere sufficiente anche per un re: duecento voci eseguirono la messa funebre, i primi artisti della capitale concorsero a gara a cantare ne’ cori; dopo la messa ci mettessimo al cammino per il Cimiterio (ove riposerà il corpo del povero Bellini sino a nuovo ordine), una banda militare di cento venti professori scortavano il convoglio, ogni dieci minuti un colpo di Tam Tam rimbombava, e vi assicuro che la folla di gente, il dolore che si vedeva pinto in tutte le figure era inesprimibile; non posso dirvi quanto era grande la simpatia che aveva qui ispirata il povero amico. Io sono in letto mezzo morto poichè non vi nascondo che ho voluto assistere fino all’ultima parola pronunciata sulla tomba del Bellini e come il tempo era pessimo stante una pioggia che non cessò tutta la giornata, ma che non scoraggì nessuno, neppur me quantunque da più giorni indisposto, pure l’essere restato per tre ore nel fango e coperto d’acqua m’ha alquanto indisposto; mi curerò e in pochi giorni sarò interamente rimesso. Vi mando il discorso di Paer che trovasi nel Moniteur Universel, e vi mando pure il discorso di Fornari giovine medico siciliano nostro amico, e che ha mostrato molto cuore e molto zelo in questa circostanza; questo secondo discorso si trova stampato nel Tems; non vi mando che questi due perchè è inutile farvi spendere in porto di lettere per cose che suppongo