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— No... non è tardi... e Giuliano «il suo Giuliano» non può essere arrivato... Avrebbe sentito la carrozza sulla strada... ascolti... — e tese l’orecchio — no... non si sente ancora!... Non si sente nulla!

— Mi lasci andare!... Mi lasci andare!

Ma invece la mano di Andrea la strinse più forte, in modo, quasi, da farle male. In quel punto si era rischiarata, come di solito, la nota finestra del primo piano, e mentre la Gege, spalancate le imposte, stava per richiudere le persiane, egli aveva scorto i cortinaggi candidi del letto nuziale.

— Mi lasci andare! ripeteva inquieta la Castelguelfo. — Mi lasci andare! — e per isciogliersi da quella stretta, essa si piegò divincolandosi contro Andrea, che sentì il fremito e fu avvolto dall’onda calda, odorosa del corpo della Baby. Fu come un lampo: il sangue gli salì in una fiamma dal cuore al cervello; la roccia sembrò mancare sotto a’ suoi piedi; il lago immenso gli girava dinanzi agli occhi sibilando e mug-