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— Lui!... Lui! — mormorò Andrea serrandosi ancora più stretta la Baby contro il petto con un impeto convulso. — Lui! — e i suoi occhi sfavillarono di gelosia.

— Giuliano! Giuliano mio! Giulia... — ma il nome rimase strozzato da un urlo acuto, terribile.

La marchesa D’Arcore, le altre signore, gli amici, tutti lo udirono nella villa e accorsero spaventati in cerca della Baby: il picco della quercia era deserto.

— Baby! Baby! — gridò la marchesa pallida tremante.

— Contessina Baby! Contessina Baby! — gridarono tutti gli altri girando attorno smarriti... Ma la Baby non rispose; la spiaggia era muta; l’acqua nerastra del lago ritornava a distendersi tranquilla e impassibile... Si udiva soltanto, sempre più vicino, il trotto serrato dei cavalli e il frastuono delle sonagliere, che rompevano festevolmente il silenzio vasto della notte, come l’annunzio di una lieta novella.