Pagina:Rovetta - Baby e tiranni minimi.djvu/215

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tiranni minimi 215


di velluto cremisi, e il pru-pru lo avrebbe avuto di certo?... E dunque? Perchè avrebbe dovuto negare proprio a lei, que’ po’ di soldi?... — Sì, sì; era certa di rivedere la mamma!»

— «Guarda un po’, se non ho ragione di dire che nel cuore ci ha tanto di pelo quella croata?!...» diceva al conte Venceslao la contessa Orsolina. «Non l’ho mai veduta così gaia come adesso che sua madre sta per crepare!»

Ma ottenere il miracolo di veder la mamma, per l’Agnese voleva anche dire vederla guarita. E ogni momento tirava fuori di sotto al lettuccio la scatola di mostarda senza coperchio, dove c’erano riposti i confetti che le avevano regalato in principio, e tutto ciò ch’essa aveva potuto raccattare giorno per giorno, spazzando le camere, e che pensava di portare a Menico «quando fosse ritornata al paese». Erano le scatolette vuote dei cerini, i rocchetti del cotone, le capocchie di vetro degli spilli rotti, i vasettini delle pomate, senza il turacciolo, e in fine un mazzo di carte vecchie, al quale non mancavano altro che il