Pagina:Rovetta - Baby e tiranni minimi.djvu/225

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tiranni minimi 225


assai burrascosa colla nuova bambinaia che le aveva dato una rispostaccia, la Signora andò per trovare l’Agnese all’ospedale; ma quando ne disse il nome all’infermiera, le risposero che la poveretta era spirata nella notte.

Quella sera, al Caffè d’Europa, il Provveditore e tutti gli altri professori che facevano circolo intorno alla contessa Orsolina Portomanero avevano un bel fare per confortarla. La Contessa non poteva trattenere le lacrime, e dal petto poderoso traeva sospiri che parevano venir fuor da un mantice.

— «Mah! era così docile e buona quella povera Agnese! Era proprio un angelo! E a me, poi, voleva un bene, un bene all’anima! — Non è vero, Lao?»

E le memorie delle virtù e dei meriti della povera Agnese servirono d’esempio e di tormento insieme, per tutte le altre bambinaie che capitarono a servire in casa Portomanero. La Contessa ricordava sempre la piccola morta per destare la loro emulazione, per mortificarle, per stra-