Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, I-II.djvu/120

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atto primo 109


Cassio. E perchè allora sarà Cesare un tiranno? Miserabile mortale! io ben so ch’ei non si fe’ lupo se non perchè vide i Romani un gregge; nè da lione ruggirebbe, se tanti timidi daini in Roma non fossero. Ma, o dolore, ove mi porti? Forse parlai fin qui ad uomo che si piace di schiavitù... Se tal è, mi converrà rispondere... o un’arma invece mi toglierà ai pericoli.

Casca. Parlasti a Casca, non ad un vil delatore. Eccoti la mano; vi t’appoggia; ardisci, innoltra impavido per vendicar la patria; e Casca ti seguirà, e porrà sempre il piede sull’orma che andrà più lungi.

Cassio. Fermato è il patto; patto di vita, o di morte! Sappi ora, che già invogliai alquanti de’ più nobili figli di Roma a tentar meco un’impresa piena di pericoli e d’onore, che a concertar con essi andrò fra poco sotto l’arco di Pompeo. Gli elementi sconvolti gemono sotto crise violenta, e il loro aspetto renderà debita imagine dell’opera tremenda che ci avanza da compiere.

(entra Cinna)

Casca. Taci... qualcuno innoltra a celeri passi.

Cassio. È Cinna; è un amico. — Cinna, ove corri?

Cinna. A voi... Ma chi è là? Metello...?

Cassio. No, è Casca, ed è dei nostri.

Cinna. Casca con noi? Ne vo lieto, festoso.

Cassio. Dimmi, Cinna. sono io atteso?

Cinna. Sì; ed a ciò venni. Oh! se indur potessi Bruto nelle parti nostre...

Cassio. Di questo non ti caglia, che fia mio pensiero. Prendi ora questi fogli, e li disponi in guisa, che spontanei cadano in potestà di Bruto. Ciò fatto, vieni ai portici di Pompeo, ove ci troverai, ed ove già credo che Decio e Trebonio m’abbiano preceduto.

Cinna. Tutti son là raccolti, tranne Cimbro, che uscì per te. Addio, Cassio; vado a compiere quanto m’imponesti.

Cassio. E riedi poscia a me (Cinna esce). Partiamo, Casca; poichè prima che spunti il dì dobbiamo veder Bruto. Già per metà l’animo di questi è vinto; un ultimo sforzo, e a noi si arrende interamente.

Casca. Oh! Bruto è adorato dal popolo; e quel che in noi parrà colpa, la potenza del suo nome volgerà in nobile azione.

Cassio. Al vero t’attieni, e retta idea hai dell’uomo che ci bisogna. Andiamo dunque, che passata è la metà della notte, e prima dell’alba dobbiamo assicurarci di lui.           (escono)