Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, I-II.djvu/151

Da Wikisource.
140 giulio cesare

pensa che ti ponesti sotto l’istesso giogo con tal uomo, in cui lo sdegno è rapido come la scintilla che si sprigiona dalla selce, e che tosto s’annienta.

Cass. Vissi io dunque solo per essere schernito da Bruto ogni volta che inferme cure mi aggravavano la mente?

Br. No; e quando t’offesi, io forse ancora era lungi da me.

Cass. Ciò m’assicuri? Dammi ora la mano.

Br. E con essa il mio affetto.

Cass. Oh Bruto!...

Br. Che dir vuoi?

Cass. Compatir mai non saprai a’ falli del tuo amico, e a quella tempra sdegnosa che dalla madre ebbe?

Br. Sì, Cassio; e in avvenire, se t’avverrà di sdegnarti contro Bruto, Bruto attribuirà il tuo sdegno all’umor materno che ti ribolle nel sangue. (s’ode dentro rumore e la voce del Poeta che grida: Lasciatemi andare dinanzi ai duci; mestieri è ch’io li vegga).

Luc. (dentro) No, non v’andrai.

Poeta. (dentro) Nulla, tranne morte, potrà trattenermi.

(entra il Poeta)     

Cass. Chi sei? che vuoi?

Poeta. In nome del vostro onore, capitani, che è questo? Discordie fra due uomini quali voi siete? Oh! abbiatene vergogna.

Cass. (a Bruto) Senti cotesto cinico ardito come favella?

Br. Lungi di qui, impronto; esci di questa tenda.

Cass. Il soffri Bruto; familiari omai ne sono i suoi modi.

Br. Sopporterò l’umor suo quando più propizio tempo scelga a mostrarlo. A che debbono seguirci nella guerra questi insulsi cianciatori? — Esci di qui.

Cass. Va, va; t’allontana. (il Poeta esce; entrano Lucilio e Titinio)

Br. Lucilio e Titinio, ordinate agli ufficiali di apprestare gli alloggiamenti dell’esercito per questa notte.

Cass. E ritornate poscia guidando con voi Messala.

(Lucilio e Titinio escono)     

Br. Lucio, reca una coppa di vino.

Cass. Riputato non t’avrei suscettibile di tanto sdegno.

Br. Cassio, tremendi dolori dilaniano le viscere del tuo amico.

Cass. Mal usi di tua filosofia, se schermo non ne fai ai colpi della fortuna.

Br. Ninno meglio di me sa sopportare le avversità. Ma, Cassio... Porzia è estinta.