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164 giulietta e romeo

rona; trova le persone, i di cui nomi son qui registrati (dandogli un foglio), e di’ loro che la mia famiglia s’apparecchia a ben riceverle.     (escono Capuleto e Paride)

Dom. Trovar le persone qui registrate? Sta bene. Ma fu mai detto che il calzolajo s’intrigasse di spille, il sarto dello spago, il pescatore di pennelli, e il pittore di reti? Ed io dovrò trovar le persone, i di cui nomi son qui notati, mentre inetto mi sento a decifrare i nomi che le persone han notato qui? Ah! duopo è ricorrere a qualche sapiente. Ma dove? Oh! alla buon’ora; eccone appunto.      (entrano Benvolio e Romeo)

Benv. Oh sì, mio amico; un fuoco ne spegne un altro; un dolore è addolcito dal sentimento d’un altro dolore: cura il tuo male con diverso male; fa che in te s’insinui il dolce veleno d’un novello amore, e smorzerai di tal guisa la vampa antica.

Rom. Il tuo rimedio è portentoso1.

Benv. Per qual male? ten prego.

Rom. Per una lieve scalfitura, non per una piaga2.

Benv. Oh Romeo! sei dunque demente?

Rom. Non demente, ma incatenato più d’un demente; e chiuso in un carcere, dove languisco vivendo una vita priva d’ogni conforto. — (al Domestico) Buona sera, amico.

Dom. Iddio ve la renda. In mercè, signore, sapete leggere?

Rom. Sì, so leggere il mio destino nelle mie sventure.

Dom. Forse ciò imparaste senza ajuto di libri. Ma, vi prego, sapreste leggere ogni scrittura che vi si presentasse?

Rom. Sì, se conosco i caratteri e la lingua.

Dom. Ben detto. Addio, signore; possiate esser sempre in gioia!

Rom. Fermati; so leggere. (il Dom. gli dà il foglio; Rom. legge). Il signor Martino con moglie e figlia; il conte Anselmo e le sue amabili sorelle; la vaga vedova di Vitruvio col signor Piacenza, e le lor belle nipoti con Mercuzio, e Valentino suo fratello; mio zio Capuleto con moglie e figlia; la mia cara nipote Rosalina e Livia; messer Valente e suo cugino Tebaldo; per ultimo Lucio, e la vezzosa Elena. — Una bella assemblea, in fede mia. (restituendo il foglio) E dove si radunerà?

Dom. Lassù.

Rom. Dove?

Dom. A cenare in nostra casa.

  1. Il testo ha Your plantain leaf is excellent for that; cioè: La vostra foglia di piantagine è eccellente per ciò.
  2. Leggesi nell’originale For your broken skin; vale a dire: pel vostro stinco rotto.