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322 otello

Cassio abbia voluto fuggir così come un colpevole, vedendovi giungere.

Ot. Eppure credo foss’egli.

Desd. Eccovi di ritorno, signore. Io parlai finquì con un supplicante, che geme del vostro sdegno.

Ot. Di chi intendete parlare?

Desd. Di Cassio, vostro luogotenente. Mio buon signore, se qualche grazia ho ai vostri occhi, se alcuna cosa posso su di voi, vogliate riconciliarvi tosto con lui; imperocchè se quegli non è un uomo che v’ama di cuore, che fallì per debolezza, e senza alcun premeditato divisamento, per giudicare che un uomo è onesto non ardirò più fidarmi al suo volto. Ve ne prego, riprendetelo in grazia.

Ot. Fu egli che uscì di qui?

Desd. Sì; ma tanto raumiliato, così mesto, che trasfuse nell’anima mia una parte del suo dolore. Soffro al pari di lui. Amor mio, richiamatelo.

Ot. Non ancora, dolce Desdemona; ma.....

Desd. Fra poco però, non è vero?

Ot. Al più presto, mia amica: e per compiacervi.

Desd. E ciò sarà stasera?

Ot. Stasera no.

Desd. Dimani dunque all’ora del pranzo?

Ot. Dimani non pranzo in casa; ebbi invito nella fortezza dagli ufficiali.

Desd. Ebbene, dimani sera, o martedì mattina, o al meriggio di martedì, o al vespro, o all’alba del giorno appresso. Te ne prego, poni il termine; ma non oltrepassare i tre giorni. In verità, egli è tutto contrito; e nullameno il suo fallo, secondo il nostro volgar giudizio, se ciò non procede dalla guerra, che qualche volta esige, dicesi, esempi severi anche sui migliori uffiziali, è fallo che appena merita una riprensione segreta. Quando tornerà dunque? Dimmelo, Otello. Stupisco; e penso quale inchiesta potreste farmi, che rifiutarvi volessi, o farvi attendere tanto. Come? Cassio, che veniva con voi allorchè cominciaste ad amarmi: che più di una volta prese con zelo le vostre difese allorchè io era con voi sdegnata; dovrà tanto pregare, onde ottenere mercè? Oh! credetemi, io farei ben di più per.....

Ot. Basta, te ne prego; torni quando vuole: nulla so negarti.

Desd. Nè questa è una grazia che fate; ma è come se vi scongiurassi di coprirvi coll’elmo, di nutrirvi di cibi salutari, di guarentirvi dal freddo l’inverno, di procurare il vostro bene. Oh!