Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, I-II.djvu/476

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atto quinto 89


Or. No, principe.

Am. Tanto meglio per te; è un peccato il conoscerlo. Un uomo è costui che possiede molte terre, e terre fertili. Sia pure stolido il ricco, e domini sopra gente imbelle, sarà sempre ammesso alla mensa del re. — Non è che un insetto ronzante; ma, come tel dissi, possiede molto fango.

Osr. Mio grazioso principe, se Vostra Altezza ne avesse l’agio, avrei qualcosa da comunicarle per parte di Sua Maestà.

Am. L’ascolterò con tutta l’attenzione di cui sono capace. — Ma adoperate il vostro cappello al suo vero uso; esso è fatto per coprire il capo.

Osr. Vi ringrazio della vostra bontà, signore. Fa però gran caldo.

Am. No, credetemi; fa gran freddo. Il vento soffia dal nord.

Osr. È vero, è vero, signore, fa gran freddo.

Am. Parmi nondimeno che il tempo sia tempestoso, esso riscalda il mio temperamento.

Osr. Riscalda eccessivamente, signore. Il caldo è a un grado che non saprei esprimere. — Ma, Altezza, Sua Maestà m’ha imposto di annunziarvi che fece per voi una pingue scommessa. Ecco qual’è.

Am. Vi prego, ricordatevi... (accennandogli di coprirsi il capo)

Osr. No, in verità, mio buon signore, fo il mio piacere. — È da poco ritornato in corte Laerte, cavaliere perfetto, pieno delle più eminenti doti, che potrebbe servir di bussola e di calendario a tutti gli altri nobili. In lui trovansi tutte le qualità che un gentiluomo può desiderare di vedere e d’imitare.

Am. Veramente il suo merito non perde nulla nella vostra bocca; sebbene io sappia che, a fare la enumerazione di tutti i suoi pregi, l’aritmetica e la memoria non basterebbero; dopo mille sforzi, non se ne sarebbero esaurite le ricchezze. Ma, per parlar la vera lode, è un sublime giovine di natura sì egregia e rara, che il simile solo può vedersene nel di lui specchio; e tutti quelli che vogliono imitarlo non sono che la sua ombra, e nulla più.

Osr. Vostra Altezza lo stima al suo giusto valore.

Am. E per qual motivo, amico?... Perchè insistiamo a parlare di quel giovine cavaliere?

Osr. Signore...

Or. Non è egli possibile di rendersi intelligibili con lingua più semplice? Credo che lo possiate facilmente.

Am. Qual motivo v’ha fatto nominare il giovine Laerte?

Osr. Laerte?