Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, I-II.djvu/544

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coriolano — atto quarto 157

lunge il terrore, e di cui ognuno parla, sebben pochi l’abbiano visto, vostro figlio s’abbellirà d’una fama al di là della volgare, o cadrà nei lacci dell’astuzia e della frode.

Vol. Mio nobile figlio, ove andrai tu? Concedi che il degno Cominio t’accompagni alquanto. Statuisci con lui un disegno e un cammino sicuro, piuttostochè andar errante soggetto a tutti i pericoli che ti minacciano.

Marz. Oh Dei!

Com. T’accompagnerò per trenta dì; favelleremo insieme del luogo in cui devi fermare la tua stanza, onde tu possa ricevere da noi novelle, e noi da te. Così, se il tempo maturerà un avvenimento che prepari il tuo richiamo, non dovrem percorrere l’universo per ritrovarti, a rischio ancora di perdere l’aura di un istante d’affetto fugace sempre pei lontani.

Marz. Addio: tu sei troppo vecchio, e troppo sfinito dalle cure di guerra, per venire ad incorrere rischi con un uomo del quale integre son tutte le forze. Accompagnami solo sin fuori delle porte. — Vieni, mia dolce sposa, mia cara madre, e voi, miei nobili e veri amici; e quando sarò uscito dalle mura, ditemi addio con un sorriso. Io vi prego, venite. Finchè camminerò sulla superficie della terra, udrete parlar di me, e non mai nulla sentirete che smentisca quello che fui sino a questo dì.

Men. Non fu mai orecchio umano che intendesse promessa più nobile di questa. Venite; asciughiamo i nostri pianti. Se potessi solo togliere sette anni da queste braccia e da queste gambe affralite dall’età, attesto i sommi Dei che ti seguirei dappertutto.

Marz. Dammi la tua mano. — Venite.                                   (escono)

SCENA II.

Una strada vicino alla porta.

Entrano Sicinio, Bruto, e un Edile.

Sic. Comandate al popolo di ritirarsi: Coriolano è uscito di Roma, e noi non andrem più lontano. Questo colpo atterra i nobili, che si sono schierati dalla sua parte.

Br. Ora che abbiam dimostrato il nostro potere, pensiamo a parer più umili, come si addice dopo la vittoria.

Sic. Fate ritirare il popolo (all’Edile); ditegli che nulla ha perduto dell’antica sua forza, e che il suo grande avversario è uscito dalla città.