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que? una gioia senza motivo, o inutili lamenti, sono delirii da insensato, o querimonie da fanciullo: avrebbe mai impazzato Cawdal? (rientra Arvirago, portando Imogène come morta fra le sue braccia)

Bel. Eccolo: si avvicina portando fra le sue braccia il funesto oggetto di que’ suoni, per cui dianzi lo abbiamo biasimato.

Arv. Egli è morto l’usignuolo tanto a noi diletto: vorrei, passando d’un salto dai sedici ai sessant’anni, aver mutata l’alacre mia giovinezza nella gruccia del debole vecchiardo, e non avere assistito a questo spettacolo!

Guid. Oh il più dolce, il più bello de’ gigli! la metà più adesso non mostri delle grazie che possedevi quando in te albergava la vita!

Bel. Oh dolore! chi potrà mai arrivare sino al fondo de’ tuoi abissi? chi trovare in te la riva, dove alla stanca barca sia dato approdare? Innocente fanciullo! altro che Giove non sa qual uomo tu saresti potuto divenire; ma so ben io come il dolore possa uccidere anche il garzone più virtuoso. — In quale stato lo hai tu trovato?

Arv. Quale vedete: con questo sorriso sulle labbra, quasi avesse provato non già il crudo dardo della morte, ma la lieve puntura d’una farfalla, che, passando, sfiorata gli avesse con un’ala le guancie mentre dormiva: la destra sua gota riposava sopra un guanciale.

Guid. Dove?

Arv. Per terra, e colle braccia così incrociate. Dapprima credetti dormisse; ond’è che mi tolsi la grave calzatura, che risvegliava gli echi della caverna.

Guid. Infatti la sua morte non è che un sonno; e la sua tomba non sarà che un letto di riposo per lui; le Fate intenerite verranno spesse a visitarla; e i rettili schifosi non oseranno mai avvicinarglisi.

Arv. Sì, coi fiori più belli, finchè durerà la state, finchè io avrò vita, verrò, o Fedele, a coronare la trista tua tomba: nè avrai mai difetto de’ gigli di primavera, simboli del niveo candore che splende sul tuo viso; nè mai ti mancheranno i cari giacinti, azzurri come le tue vene, o le foglie dell’alpestro rovo, il cui profumo è men soave che non era il tuo alito: e in mia mancanza il compassionevole augelletto1, la cui pietà è di rimpro-

  1. Ruddock, pettirosso. Dicesi che queste uccello, quando trova il cadavere d’un uomo, gli copra almeno il volto, e talvolta anche l’intero corpo, di foglie di musco.     (Grey).