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SCENA III.

Un’altra parte del campo.

Entrano Postumo e un Lord.

Lord. Vieni tu dal luogo ove fu sostenuto l’impeto nemico?

Post. Sì; ma voi sembrate venire da quello per cui siamo fuggiti.

Lord. Ben dici.

Post. Non ve ne so dar biasimo, signore; perocchè tutto era ito, se il Cielo non avesse combattuto per noi. Lo stesso re abbandonato dalle sue due ali; l’esercito rotto e già in fuga; il nemico fiero di sua vittoria, e che aggiungeva l’insulto alla carnificina; tutto insomma facea credere esser questo il giorno del nostro esterminio, il giorno supremo dell’antichissima patria.

Lord. E come la fortuna si è per tal modo cambiata?

Post. Un generoso vecchiardo, seguito da due giovinetti, i di cui volti mostravano maggiore freschezza di quelli cui pudore, o la tema dell’estiva arsura tiene velati, si scaglia in una gola angusta e profonda, scavata fra quelle enormi giogaie, verso cui fuggiva il nostro esercito; ed affrancatosi nello stretto, con un ardore che eternamente lo rende benemerito del suo paese grida a’ soldati: «I cervi, non gli uomini, muoiono fuggendo, sciagurati! la notte d’inferno v’inghiotta, codardi che volgeste le spalle! fermatevi! o diverremo per voi nuovi Romani, che vi daranno delle spade in sul capo; e vi uccideremo a guisa di stupidi armenti, perchè, come essi vergognosamente fuggendo, lo meritate! volgetevi, e sarete salvi! fermatevi, in nome degli Dei, fermatevi!». Quei tre generosi, che tutto occupavano l’angusto luogo, corrispondevano a tre migliaia d’armati; e con quel grido fermatevi! assecondati dai vantaggi della loro posizione, e più ancora, dal potentissimo fascino dello straordinario loro ardire, valevole, non che altro, a cambiar le conocchie in lande, imporporarono del fuoco del valore tutti quei pallidi volti. I Britanni, scossi dalla vergogna, dal coraggio, dall’esempio, che nelle battaglie è l’arbitro della vittoria, cominciano a misurare cogli occhi lo spazio che la paura ha fatto loro percorrere, e ruggire a guisa di leoni piagati dai cacciatori: ed ecco tosto il vincitore desistere dall’inseguirne; e in breve arretrarsi, e fra poco essere sbaragliato, e darsi precipitosamente alla fuga. Imbelli e disperse colombe appaiono allora coloro che prima sem-