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gelli i figli di quella città abbiano servito di pasto. Egli si annunzia distinto guerriero; guidatelo dal re. (entrano Cimbelino con seguito; Belario, Arvirago, Pisanio, e prigionieri romani. I capitani presentano Postumo al re, che ordina che venga consegnato a un carceriere; dopo di che tutti partono)

SCENA IV.

Una prigione.

Entra Postumo con due carcerieri.

Carc. Adesso non correrete rischio d’essere rapito: questi ceppi vi assicurano il posto: pascete adunque, e abbiatevi buon pascolo.

Carc. E stomaco migliore per smaltirlo. (i carcerieri escono)

Post. Io t’accolgo con gioia, schiavitù! tu, spero, mi aprirai la via alla libertà! Anche in questa prigione io sono più felice di colui che, essendo tormentato dai dolori, preferisce di gemere fra i patimenti, anzichè guarirne colla morte! sola costei ha le chiavi de’ miei ferri... Ma tu, mia coscienza, tu porti ferri ben più gravi di quelli che mi cingono le braccia. Accordatemi, benefici Numi, il pentimento; consentite ch’io rompa i legami che m’inceppano l’anima; e sarò libero per sempre... Ma basterà il mio pentimento?... Sì; con esso i figli placano i genitori; e gli Dei sono più clementi degli uomini. In nessun altro luogo potrei pentirmi meglio, che in questo; qui, curvato sotto il peso delle catene ch’io stesso ho cercate. A saldare il mio debito, mi spoglio della mia libertà, ch’è il maggiore mio bene: non vogliate, o Dei, da me più di quello ch’io possiedo! so che voi siete più pietosi degli uomini; e per la vita della mia diletta Imogène io vi offro la mia. Questa, è vero, non è di tanto prezzo; ma un dono è pure che da voi mi deriva, una immagine è della celeste esistenza. Abbiate, o Potenze del cielo, misericordia a’ miei mali; annullate il mio debito; frangete questi ferri che mi agghiacciano! Oh Imogène! io vo’ parlarti in silenzio. (si addormenta; si ode una musica solenne; entra, come apparizione, Sicilio Leonato, padre di Postumo, vecchio, in abiti da guerriero, guidando un’antica matrona, sua moglie, madre di Postumo; alcuni momenti dopo compariscono i due giovani Leonati, fratelli di Postumo, mostrando le mortali ferite riportate in battaglia; tutti s’aggirano intorno a Postumo, mentre egli dorme)