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78 macbeth

neve in mio confronto, e gl’infelici suoi sudditi, venuti in mio potere, non più il ricorderebbero che come un agnello di tutta dolcezza.

Macduff. Non mai dalle legioni d’abisso potrà uscir demone più esecrabile di Macbeth, e che con più perversità lo sorpassi in malizia.

Malcolm. Convengo ch’è sanguinario, impuro, avaro, falso, ingannatore, perfido, empio, lordo infine d’ogni vizio che ha nome; ma la mia inappagabile voluttà è un precipizio senza fondo: vergini, fanciulle, spose, matrone indarno riempir potrebbero il vuoto della mia incontinenza; e la furiosa mia passione abbatterebbe ogni ostacolo, che a’ miei desiderii opponesse la virtù. Macbeth val meglio d’un tal re.

Macduff. Una sfrenata intemperanza è tal tirannia da spopolare mille regni fortunati, e precipitare dal soglio migliaia di re. Ma non per questo temiate di cignervi la corona che vi appartiene. Potrete, abbandonandovi alla vostra passione, raccogliere una vasta messe d’amorose dolcezze, e non perciò apparire inverecondo. Non è penuria nei nostri regni di donne proclivi a secondare i regii appetiti, e che non ostante non cesseranno dall’encomiare la reale castità.

Malcolm. Ma insieme a questo vizio germinò nella mia sgraziata natura un’avarizia sì insaziabile, che, se re divenissi, farei mozzar la testa a tutti i grandi del mio regno per insignorirmi delle loro terre; e coll’accrescersi delle ricchezze non sentirei che vieppiù stimolata la rapace mia fame dell’oro.

Macduff. L’avarizia getta radici più profonde e tenaci di quelle dell’incontinenza, la quale almeno non dura che l’estate della vita; e l’avarizia fu la spada che sgozzò molti dei nostri monarchi. Non v’invilite però ancora; la Scozia ha terre abbastanza per satollare i vostri desiderii, che tollerabili ci renderete riscattandoli con altre virtù.

Malcolm. Virtù, dite? Io non ne conosco alcuna; e tutte quelle che come altrettante grazie adornano un re, giustizia, fermezza, temperanza, modestia, pietà, pazienza, valore, sono bandite dal mio seno, che solo ricetta i vizi ad esse opposti. Sì, se nelle mie mani stesse il poter supremo, io spanderei nell’abisso tutto il latte della concordia umana; turberei la pace del mondo, e renderei impossibile la bontà sulla terra.

Macduff. Oh Scozia! Scozia!

Malcolm. Se ora credete che un tal uomo sia degno di regnare, parlate: io son l’uomo che vi ho dipinto.