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156 tito andronico

contemplazione dei grandi e numerosi servigi che egli ha renduti a Roma. Roma non racchiude ora nel suo seno un più nobile uomo, un più valente guerriero. Il Senato l’ha richiamato dopo le lunghe e sanguinose guerre ch’egli ha sostenute contro i Goti, che secondato dai suoi generosi figli ha alla fine sconfitti. Dieci anni son trascorsi dacchè egli si fe’ campione delle glorie di Roma, e in dieci anni ha aggiogato le più belliche nazioni. Cinque volte è rieduto sanguinoso, riconducendo dal campo i prodi figli suoi dentro un feretro. — Oggi alfine, carico d’onorate spoglie, terrore e amore del mondo, il prode Andronico rientra in Roma. In nome dunque di colui a cui desiderate un degno successore, in nome dei sacri dritti del Campidoglio che ostentate adorare, e di quelli del Senato che rispettar pretendete, noi vi preghiamo di ritirarvi, di dividervi dalle forze che vi accompagnano. Congedate i vostri clienti, e come si addice ad equi candidati, fate valere in una elezione pacifica e con modestia il vostro merito e le vostre pretese rivali.

Sat. Quanto l’eloquenza di quel tribuno calma i miei pensieri!

Bas. Marco Andronico, io ripongo la mia fiducia nella tua integrità e nelle tue virtù; ed ho tanto rispetto ed amore per te e pe’ tuoi, pel tuo nobile fratello Tito e pei di lui figliuoli, per quella a cui tutti i nostri pensieri porgono omaggio sottomessi, per l’amabile Lavinia, ornamento e delizia di Roma, che vuo’ tosto licenziare gli amici miei, e confidandomi nel mio destino e nel favore del popolo, mettere la mia causa e i miei dritti nella bilancia di un giusto esame.     (i suoi seguaci si disperdono)

Sat. Amici, che vi mostraste sì caldi pei dritti miei, io vi ringrazio e vi accomiato. Abbandono all’affetto e al favore della mia patria me e la mia causa. Roma, sii giusta e benigna meco come io sono generoso con te. Apritemi le porte e lasciatemi entrare.

(i suoi seguaci partono)

Bas. Tribuni, io pure verrò; io suo umile competitore.

(entrano nel Campidoglio coi Senatori e Marco)


SCENA II.

La stessa.

Entra un Capitano seguìto dalla folla.

Cap. Romani, date luogo; il virtuoso Andronico, il sostenitore della giustizia e il primo campione di Roma, fortunato sempre nelle battaglie, ritorna coronato d’allori da lontane regioni,