Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, III-IV.djvu/277

Da Wikisource.
266 il mercante di venezia

donare: voi mi togliete la mia famiglia, allorchè mi togliete la sua sussistenza. Voi mi togliete la vita quando mi private dei mezzi di alimentarla.

Por. Che cosa gli concede la vostra pietà, Antonio?

Graz. Una corda gratis; e null’altro, in nome di Dio!

Ant. Chiederò al Doge e alla Corte, che gli si lasci la metà dei suoi beni senza esigere ammenda. Soddisfatto sono, purchè ei mi dia modo di disporre dell’altra metà, per renderla, alla sua morte, al giovine che ha rapita sua figlia. Tutto ciò con due condizioni: la prima che per meritar questo favore ei si farà cristiano tosto; l’altra che farà una donazione in presenza di questa assemblea, mercè la quale tutto quello che gli appartiene passerà dopo la sua morte al suo genero Lorenzo, ed alla figlia sua.

Dog. Egli accetterà, o revoco il perdono che ho concesso.

Por. Sei contento, ebreo? Che rispondi?

Shy. Sono contento.

Por. Scrivano, stendi l’atto della donazione.

Shy. Ve ne prego, lasciatemi escire; non istò bene. Steso che sia l’atto, mandatemelo a casa che lo sottoscriverò.

Dog. Vattene, ma attendi al patto.

Graz. Tu avrai due padrini al tuo battesimo: ma s’io fossi stato giudice ne avresti avuti dieci di più per condurti al patibolo, anzichè ai sacri fonti.     (esce Shy.)

Dog. Signore, vi supplico di venirne a pranzo con me.

Por. Prego Vostra Grazia di scusarmi; ma convien che vada questa notte a Padova, e che parta tosto.

Dog. Mi duole che non abbiate tempo. — Antonio, onorate questo gentiluomo, a cui par mi abbiate grandi obbligazioni.

(esce coi Magnifici e il seguito)

Bas. Degnissimo gentiluomo, voi avete oggi strappato colla vostra saviezza il mio amico e me a gravi tormenti. È di gran cuore che paghiamo i vostri servigi coi tre mila ducati ch’erano dovuti all’ebreo.

Ant. E rimarremo sempre vostri debitori; noi vi consacriamo la nostra affezione e i nostri servigi.

Por. Si è abbastanza pagati, allorchè si è contenti; io lo sono d’avervi ricompro, e in questo piacere trovo la mia ricompensa; la mia anima non fu mai venale. Vi prego soltanto di riconoscermi allorchè ci avverrà d’incontrarci. Siate felice! Io mi accomiato da voi.

Bas. Signore, convien ch’io insista di più; ricevete qualche