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Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, III-IV.djvu/421

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62 il re giovanni

mondo potrebbe spingermi ad ingannarvi, allorchè mi converrebbe perdere tutto il frutto della mia frode? Qual motivo potrebbe indurmi a mentire, quando debbo morir qui, e non posso viver nell’altro mondo che mercè la verità? Ve lo ripeto; se Luigi ottiene la vittoria, converrà ch’ei divenga spergiuro, perchè voi rivediate nascere in Oriente una nuova aurora. Sì, questa notte stessa, il di cui soffio nero e contagioso fuma diggià intorno alla splendida capigliatura del sole, stanco dal corso del dì, e ne offusca i pallidi raggi, questa notte fatale sarà il termine della vostra esistenza! Un secondo tradimento vi condanna a pagar tutti colla vita la pena del vostro abbandono. Se Luigi, secondato dal vostro coraggio, rimane vincitore, raccomandatemi ad Uberto, che accompagna il vostro re. L’amore che per lui sento e la mia origine, perocchè il mio avolo era inglese, hanno risvegliato i rimorsi della mia coscienza, e mi hanno determinato a rivelarvi questa trama tenebrosa. Per ricompensa vi scongiuro di portarmi lungi da questi luoghi, lungi dal tumulto del campo e dal fragor della battaglia, in qualche sicuro asilo in cui la mia anima possa raccogliere in pace il resto dei miei pensieri, e separarsi dolcemente dal corpo, nella contemplazione della vita ventura, fra i pii desiderii dei moribondi.

Sal. Ti crediamo..... e, muoia la mia anima, se non è con gioia ch’io abbraccio quest’occasione di stogliere i miei passi dal cammino di una diserzione colpevole! Come il flutto che si abbassa e si ritrae, noi ci riavremo dai falli del nostro corso irregolare, e rientreremo nei limiti del dovere che avevamo temerariamente varcati, rimettendoci in pacifica obbedienza, sotto l’autorità sovrana del re Giovanni, nostro augusto signore, o di chi altri a cui appartenesse. — Il mio braccio ti sosterrà a partire di qui: imperocchè veggo già ne’ tuoi occhi la cruda agonia della morte. — Su, andiamo, miei amici; disertiamo di nuovo e benediciamo il fortunato cambiamento che fende a ristabilire diritti antichi e sacri. (escono sorreggendo Meluno)

SCENA V.

La stessa. — Il campo francese.

Entrano Luigi e il suo seguito.

Luig. Mi parve che il sole tramontasse con dolore, e che, allentando il suo corso, arrossasse l’Occidente, allorchè gl’Inglesi sconfidati rinculavano taciturni. Oh! da valorosi ci compor-