Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, III-IV.djvu/74

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atto terzo 63


Dom. Ebbene, avanzatevi, e provate la rabbia mia. (combattono, e Cornovaglia rimane ferito)

Reg. Dammi la tua spada... (a un altro domestico) Un villano c’insulterà? (strappa una spada, va di dietro al domestico, e lo trafigge)

Dom. Oh! m’ha ucciso!... Milord, vi rimane anche un occhio per veder qualche nuova sventura infierire su di lui... Oh...

(muore)

Corn. Per timore che di più vegga, preveniamolo... Esci, vil globo!... Dov’è ora il tuo splendore! (gli svelle l’altr’occhio e lo getta sul pavimento)

Gloc. Tutto è tenebre e sconforto!... Dov’è il mio figlio Edmondo? Edmondo, risveglia in te tutte le forze di natura, per vendicare quest’orrido misfatto.

Reg. Via di qui, traditore scellerato! Tu invochi l’uomo che ti abborre, l’uomo che a noi rivelò i tuoi delitti, e che troppo è virtuoso per aver compassione di te.

Gloc. Oh stolto ch’io fui! Edgardo dunque fu tradito!... Buoni Dei, perdonatemi la mia ingiustizia, e rendetelo felice!

Reg. Ite; cacciatelo fuori della porta, e trovi fiutando la via che adduce a Douvres. — Come vi sentite milord? qual è lo stato vostro?

Corn. Ho ricevuto una ferita... Seguitemi, signora... Cacciate di qui quel cieco traditore... gettate entro una fogna il cadavere di questo schiavo... Regana, io verso sangue... intempestiva è questa ferita... Datemi il vostro braccio.     (esce condotto da Regana; i domestici slegano Glocester, e lo guidano fuori)

Dom. Se quest’uomo dovesse prosperare, vorrei commettere senza rimorsi ogni delitto.

Dom. Se colei vive lungamente, nè morte trova che dopo una pacifica vecchiezza, tutte le donne diverranno mostri.

Dom. Seguiamo il vecchio e sfortunato Glocester, e troviamogli qualche povero mendico che lo guidi dove vorrà andare; la sua disperazione può indurlo ad estremi partiti.

Dom. Tu vanne: io cercherò qualche lino da mettere sul suo volto sanguinoso. Oh cielo, degnati soccorrerlo.

(escono da varie parti)