Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/142

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ATTO QUARTO 133

Cesare ne’ saoi Commentarii nota Kent come il paese più civile di tutta questa isola; il suolo ne è fertile e fiorente; il popolo liberale, valido, alacre, dovizioso: locchè mi fa sperare che non sarete privi di pietà. Io non vendei il Maino nè perdei la Normandia, e per ricuperarle darei la mia vita. Io ho amministrato sempre con mansuetudine la giustizia, e se le preghiere e le lagrime mi han talvolta commosso, i doni non mai lo poterono. Ho io esatta una sola taglia da voi, fuorchè nelle necessità pressanti della patria, per mantenere il re, lo Stato e voi? Io ho distribuito molte ricchezze al clero e ai dotti perchè a’ miei studii andavo debitore del mio avanzamento presso il sovrano. E vedendo che l’ignoranza è la maledizione di Dio e la scienza l’ala che ci porta in cielo, a meno che non siate invasati dallo spirito diabolico, non potrete uccidermi. Questa lingua ha parlato ai re delle nazioni straniere per bene vostro.....

Cade. Taci! Quali sono le opere tue in campo?

Say. Gli uomini di Stato, assisi nel loro gabinetto, giungono colle mani alle estremità del mondo. Ho spesso atterrato coloro che mai non vidi, e più non si sono rialzati.

Gio. Oh ignominioso codardo! Uccidere stando in salvo!

Say. Queste guancie divennero pallide, vegliando pel vostro riposo.

Cade. Dategli un colpo sulle orecchie, e torneranno rosse.

Say. Le lunghe e penose vigilie per determinare le cause dei poveri mi hanno reso debole e infermo.

Cade. Noi ti risaneremo; la tua cura è posta nella lama di una scimitarra.

Dick. Che! Tremi tu?

Say. La paralisi e non la paura mi fa tremare.

Cade. Mirate! ei ne fa cenno col capo, quasi dicesse: mi vendicherò di voi. Vo’ vedere se più fermo starà sopra un palo di ferro. Guidatelo altrove, e troncategli la testa.

Say. Se uno solo v’ha a cui io abbia fatto ingiuria, ch’ei si avanzi e mi accusi. Ho io ostentato opulenza e fasto? Rispondete. I miei scrigni son pieni forse d’un oro rapito colle vessazioni? Lo splendore della mia casa attira gli sguardi? Chi di voi ho oltraggiato, perchè chiediate la mia morte? Queste mani son pure di sangue innocente: questo seno è mondo di fraudi. Oh, lasciatemi vivere!

Cade. A queste parole mi sento penetrar da un sentimento che somiglia alla pietà: ma vo’ soffocarlo: ei morrà, non fosse per altro che per essersi così ben difeso. Animo, toglietelo di qui.