Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/172

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ATTO SECONDO


SCENA I

Londra - Pianure nella provincia di Hereford.

Suono di tamburi. Entrano Eduardo e Riccardo cogli eserciti marcianti.

Ed. Ignoro come il nostro augusto padre abbia potuto sottrarsi, se sottratto si sia all’inseguimento di Clifford e di Northumberland. S’ei fosse stato preso ne avremmo ricevuta novella: se ucciso fosse stato lo sapremmo pure: o se fuggito è avrebbe dovuto farcene accorti. Come va, fratello? Perchè sei mesto?

Ricc. Io non avrò gioia finchè non sappia qual è il destino del nostro magnanimo padre. Io lo vidi combattere da valoroso, e spiai tutti i moti ch’ei fece per trarre a parte Clifford. I miei occhi lo seguirono nel più denso della mischia, ed ei mi pareva un leone in mezzo ad un armento di buoi: o un orso assalito da cani che avendone feriti alcuni, e fattili latrare, tiene il resto distante ad infierire contro di lui invano. Il nostro padre presentava queste immagini in mezzo ai nemici; così i nemici lo fuggivano: e per ciò parmi sia una gran gloria l’essergli figli. Mira come il mattino apre le sue porte dorate, e saluta il glorioso sole! Come esso rassomiglia alla primavera della giovinezza! Adorno è come il garzone che vuol piacere alla sua amante.

Ed. I miei occhi sono abbagliati, e io vedo tre soli.

Ricc. Sonovi tre soli infatti splendidissimi e ben distinti; non è l’immagine d’un solo ripetuto nelle nubi trasparenti e fuggitive; ma tre dischi brillanti insieme in un cielo puro e candido. Mirate, mirate! essi si uniscono, si confondono e sembrano restringersi come se insieme facessero una lega inviolabile: ora non compongono più che un solo astro, una sola face, un sole unico. — Certo il cielo predice qualche grande evento.

Ed. Strano prodigio! l’uguale non mai si vide! Credo che ei ne appelli al campo di battaglia, e voglia indicarci che noi, figli del prode Plantageneto, che già separatamente rifulgiamo per le opere nostre, dobbiamo unirci, e splendere sulla terra come il sole sul mondo. Qual che si sia questo presagio, di qui innanzi vo’ portare tre soli sopra il mio scudo. (entra un Messaggiere)