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182 IL RE ENRICO VI


Clar. (a parte) Per lei non temo, se pur non si lasci cadere.

Gloc. (a parte) Dio nol voglia! perchè allora ei si avvantaggierebbe.

Ed. Quanti figli avete?

Clar. (a parte) Credo voglia chiederlene uno.

Gloc. (a parte) Vo’ essere battuto, se piuttosto non glie ne dà due de’ suoi.

Lady. Tre, mio grazioso sovrano.

Gloc., (a parte) Ne avrete quattro se vi lascierete reggere da lui.

Ed. Sarebbe doloroso che dovessero perdere le terre dei loro padre.

Lady. Siate dunque pietoso, signore, e concedetele loro di nuovo.

Ed. Dateci licenza, signori; vo’ scrutare i sentimenti di questa dama.

Gloc. (a parte) A vostro senno: voi amerete i colloqui d’amore, finché la giovinezza vi abbandonerà e vi lascierà in mano le gruccie. (insieme con Clarenza si ritirano da un’altra parte)

Ed. Ora ditemi, signora, amate i vostri figli?

Lady. Sì, quanto amo me stessa.

Ed. E fareste molto per renderli felici?

Lady. Per renderli felici sosterrei molti mali.

Ed. Cercate dunque di riguadagnare le terre di vostro marito, per far loro un gran bene.

Lady. A questo fine venni da Vostra Maestà.

Ed. Io v’insegnerò in che modo potete ricuperare quelle terre.

Lady. Ciò mi obbligherà per sempre a Vostra Altezza.

Ed. Qual piacere mi farete s’io ve ne do?

Lady. Quello che vorrete, e che da me dipenda.

Ed. Ma voi vi opporrete alla mia inchiesta.

Lady. No, grazioso signore, se pur la cosa non mi fosse impossibile.

Ed. Oh! da te dipende il farmi il favore che io dimanda.

Lady. In tal caso aderirò al cenno di Vostra Grazia.

Gloc. (a parte) Ei la sollecita vivamente, e la goccia di pioggia rompe alfine anche il marmo.

Clar. (a parte) Ella è rossa come il fuoco! H suo cuore deve ammollirsi.

Lady. Perchè indugiate, milord? Non mi volete dire quello che chiedete?

Ed. Una cosa facile; solo di amare un re.

Lady. Tal cosa è tosto compita, perchè io sono una suddita.

Ed. Ebbene, allora ti do liberamente le terre di tuo marito.