Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/252

Da Wikisource.

ATTO PRIMO 243


Sgh. Svegliandosi? Pazzo! ei non si syeglierà fino al gran dì del giudizio.

Sgh. Ebbene, dirà allora che lo abbiamo ucciso menti’«dormiya.

Sgh L’impressione dì questa parola Giudizio ha fatto nascere in me una specie di ribrezzo.

Sgh. Che! temi tu?

Sgh. Non d’ucciderlo, avendo mandato per ciò; ma d’essere dannato per averlo ucciso; da cui alcun garante non ci difenderà.

Sgh. Credevo fossi risoluto.

Sgh. Lo sono di lasciarlo vivere.

Sgh. Tornerò da Glocester per avvertirlo.

Sgh. No, te ne prego, fermati un poco: io spero che questo mio pietoso umore cangerà: ei non suo, durarmi più del tempo che un uomo porrebbe a contar dall’uno al venti.

Sgh. Ebbene, come stai ora?

Sgh. In fede, alcuni residui di coscienza si fanno tuttavia sentire.

Sgh. Pensa alla ricompensa allorchè l’opera sarà compiuta.

Sgh. Su, ch’ei muoia; avevo dimenticato la ricompensa.

Sgh. Dov’è la tua coscienza ora?

Sgh. Nella borsa del duca di Glocester.

Sgh. Così, allorchè egli aprirà la sua borsa per dame il guidone che ci aspetta, la tua coscienza fuggirà.

Sgh. Non vale; lascia che vada; vi son pochi o nessuno che abbiano in cale tale ospite.

Sgh. Ma s’ella tornasse a te?

Sgh. Non mi fermerei a contender seco; è cosa pericolosa, e che rende l’uomo codardo; un uomo non può rubare ch’essa non l’accusi; nè può giurare ch’essa noi rimbrotti; nè può giàcersi colla moglie del suo vicino ch’essa noi tradisca, è una specie di spirito timido che arrossisce ad ogni istante, e si ribella nel petto; che suscita mille ostacoli ai vostri disegni: ella mi fece restituire una volta un gruppo d’oro che avevo a caso trovato: riduce alla mendicità colui che l’ascolta, quindi è bandita da tutte le ville e le città, come nemico pernicioso; ed ogni uomo che vuol viver bene si sforza di separarsi da lei, non fidando che in se stesso.

Sgh. Pel Cielo! eccola ora alle mie orecchie, e mi vorrebbe indurre a non uccidere il duca.

Sgh. Racchiudi il diavolo nel tuo cuore, e non ascoltarla essa s’insinuerebbe in te per farti sospirare.