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18 | IL RE ENRICO VI |
del mio obbrobrio. Il mio aspetto minaccioso li fece fuggire; alcuno non osava avvicinarsi per tema di non soccombere. Non mi credevano abbastanza sicuro fra mura di ferro; e tale era il terrore che il mio nome avea sparso fra di loro, che pensavano avrei potuto rompere sbarre d’acciaio, e infrangere i minerali più duri. Per ciò avevo una guardia di fucilieri i più destri, che scorrazzavano ad ogni istante intorno a me, e se mi muovevo soltanto dal mio letto, abbassavano tosto gli archibusi mirandomi al cuore.
Sal. Soffro al racconto dei tormenti che tu indurasti, ma ne saremo vendicati. Adesso è l’ora della cena nella città; e di qui possiamo contare ogni abitante, seguirvi i Francesi, e vedere in qual guisa tutelino i loro baloardi. Andiamo ad osservarli: tal vista ti ricreerà. Tommaso Gargrave, e voi Guglielmo Glansdale, ditemi il vostro parere sul luogo più idoneo per porvi le nostre artiglierie.
Gar. Credo sia alla porta del nord; perocchè là stanno i nobili.
Glan. Ed io credo sia qui, al baloardo del ponte.
Tal. Per quanto posso capirne, convien affamare questa città, e indebolirla sempre più con piccole scaramuccie.
(il figlio del capo dei cannonieri tira dal posto suo e cadono Salisbury e sir Tommaso Gargrave)
Sal. Oh Dio, abbi pietà di noi, miseri peccatori!
Gar. Dio, abbi pietà di me, uomo sfortunato!
Tal. Qual colpo è questo della sorte, che sì d’improvviso attraversa i nostri disegni? Parla, Salisbury..... se ancora puoi parlare. Che ferita hai tu, vero campione di guerra? Oh uno de’ tuoi occhi, una delle tue guancie, è scomparsa! Torre infernalel Esecrabile e fatal mano che compiesti tanta sventura! Salisbury, vincitore in tredici battaglie, tu che educasti Enrico V alla guerra! e tale lo facesti che, finchè squillavano le trombe, battevano i tamburi, la sua spada non rientrava nel fodero, vivi tu ancora? Se più voce non hai, ti rimane almeno un occhio che puoi alzare verso il Cielo, implorando la sua misericordia: il sole con un occhio unico abbraccia il mondo. Cielo, non far grazia ad alcun mortale, se Salisbury non l’ottiene da te. — Sollevate il suo corpo: io vi aiuterò a seppellirlo. E tu, Gargrave, respiri tu? Parla a Talbot: alza i tuoi lumi moribondi verso di lui. — Salisbury, consola la tua anima con questo pensiero: tu non morrai finchè..... ei mi fa cenno colla mano, e mi sorride come se dicesse: allorchè sarò spento, sovvengati di vendicarmi. — Plantageneto, te lo prometto: e divenuto crudele come Nerone,