Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/319

Da Wikisource.
310 VITA E MORTE ECC. - ATTO QUINTO

di far eco al mio voto? Troppo a lungo l'Inghilterra ha delirato squarciandosi da sé le viscere: il fratello ha versato ciecamente il sangue del fratello; il padre ha ucciso brutalmente il figlio; il figlio è stato costretto a divenire il carnefice del padre. Orribili effetti della divisione dei nomi di York e di Lancastro, che inimicavano tutti i cittadini del regno! Oh! oggi alfine Richemond ed Elisabetta, legittimi eredi di due case reali, s'uniscano insieme sotto gli occhi e coll’assentimento dell’Eterno, e i loro successori (gran Dio! esaudisci ciò) porgano alle generadoni avvenire il ricco dono della pace dal dolce sorrìso, l’abbondanza dal volto contento, e giorni felici! Rompi, o Dio benefico, rompi la spada dei traditori che tentassero di far tornare questi dì di lutto, e di far scorrere di nuovo le lagrime della infelice Inghilterra sui flutti del suo sangue. Ah non vivano per vedere la prosperità di questo regno i malvagi che vorrebbero turbarne la quiete coi tradimenti! Le piaghe della guerra civile sono alfine rimarginate, e la pace rinasce in questa bell’isola. Possa ella essere durevole! Tu riempi, mio Dìo il voto che ho profferito.

(escono)





fine del draamma