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354 IL RE ENRICO VIII


Sur. Oh! tutta la mia gioia applaudisca a tal unione.

Suff. Io dico amen.

Nor. E tutti lo dicono.

Suff. Gli ordini son dati per la sua coronazione: ma questa nuova è anche fresca, e non importa versarla in tutte le orocchie. Però, miei lórdi, è quella in verità una leggiadra creatura, perfetta d’anima e di corpo. Credo che il suo seno sarà fecondo a quest’isola di qualche benedizione che la farà gloriosa1.

Sur. Ma il re tollererà egli la lettera del cardinale? Il Cielo nol voglia.

Suff. No, no: altre mosche importune ronzano ancora intorno al suo volto, che non faranno che render più profondo il sentimento di quella prima puntura. Il cardinale Campejus e ripartito furtivamente per Roma senza prender congedo da alcuno: egli ha lasciata la causa del re interrotta, ed è andato a prendere il suo posto come agente del cardinale per sostenere il suo intrigo. Sono in grado di assicurarvi che il re ha gettato un grido di meraviglia a tal novella.

Ciam. Dio voglia infiammare ognor più il suo cruccio, onde egli esali un grido di sdegno anche più forte.

Nor. Ma quando ritorna Cranmer?

Suff. É già tornato munito delle sue consulte, le quali hanno appagato il re sul suo divorzio: egli ha recata la decisione di quasi tutti i collegi celebri della cristianità. Credo che questo secondo matrimonio non tarderà ad essere dichiarato, e che la incoronazione della nuova sposa sarà vicina. Caterina non avrà più il titolo di regina, ma soltanto quello di principessa vedova di Arturo.

Nor. Questo Cranmer è un degno prelato, e assai si affanna per le cose del re.

Suff. Sì, e lo vedremo quindi arcivescovo.

Nor. Così odo.

Suff. Non ne dubitate. Il cardinale.... (entrano Wolsit e Cromwell)

Nor. Osservatelo, osservate come è di tristo umore.

Wol. Il piego, Cromwell, lo deste al re?

Crom. Lo rimisi fra le sue mani nella sua camera da letto.

Wol. Diede egli un’occhiata a ciò che conteneva?

Crom. Lo aprì tosto, e la prima carta che trovò la lesse con

  1. Altro complimento a Elisabetta, che si ripete più giù, ove è discorso di Anna Bolena.