Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/418

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ATTO PRIMO 19

meno farò pel vostro padrone quello che potrò; questo che vi dico è vero, come vero non era quello che dissi al dottor francese, mio signore. Io posso chiamarlo mio signore, perchè tengo la sua casa; e fo il bucato, asciugo, scopo, cucio, stiro, mendo, detergo in mille guise, fo i letti e ogni altra cosa...

Sim. É un gran carico esser soggetto a qualcuno.

Quick. Voi pure lo sapete? Dunque voi pure lo proverete e sentirete quanto costa lo stare in piedi da mane a sera. Ma nondimeno, ve lo dirò all’orecchio, pregandovi di non ripeterlo, il mio padrone ancora è amante di miss Anna: ma il cuore d’Anna non è nè qui, nè là.

Caj. Voi, ribaldo, darete questa lettera a sir Ugo; pel Cielo: è una sfida: gli taglierò la gola nel parco. Insegnerò a quel sozzo ecclesiastico a non immischiarsi, a non fare... andate: non è bene che vi fermiate qui: pel Cielo! vuo’ polverizzarlo; non rimarrà un minuzzolo di lui. (esce Simple)

Quick. Oimè! ei non parlava che pel suo amico.

Caj. Non importa per cui. Non mi diceste voi che io avrei ottenuta miss Anna Page? Pel Cielo! vuo’ uccidere quel prete montanaro, e ho scelto il mio oste per misurare le nostre armi. Viva Dio! vuo’ Anna Page per me.

Quick. Signore, la fanciulla vi ama e tutto terminerà bene; bisogna lasciare che il mondo cianci.

Caj. Rugby, vieni alla corte. Pel Cielo! se non ottengo Anna, vuo’ chiuder la vostra testa fuori della mia porta. Stammi alle calcagne, Rugby. (esce con Rugby)

Quick. Avrete la testa di un pazzo, e sarà vostra. No, io conosco i pensieri di Anna: niuna donna di Windsor conosce Anna meglio di me, e niuna ha su di lei maggiore impero.

Fent. (al di dentro) Chi è costà? oh!

Quick. Vengo, vengo. Avanzatevi, ve ne prego, (entra Fenton)

Fent. Ebbene, buona donna; come stai?

Quick. Meglio, allorchè piace alla bontà di vossignoria di dimandarmelo.

Fent. Quali novelle? Come vive la vaga miss Anna?

Quick. In verità, signore, ella è vaga, onesta e gentile; e vi è aliante, posso dirvelo, e ne ringrazio il Cielo.

Fent. Avrò buon successo, credi? Non andranno sperdute le mie istanze?

Quick. In verità, signore, tutto dipende dal Cielo. Ma nondimeno, messer Fenton, giurerei sopra un libro, che ella vi ama. Non ha vossignoria un piccol segno al disopra di un occhio?