Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/482

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ATTO PRIMO 83


D. Pedro. Il tempo mostrerà, se il toro selvatico deve portare il giogo.

Ben. Il toro selvatico può far ciò: ma se mai il sensibile Benedick lo fa, strappate le corna dal toro e mettetele sulla mia fronte: ch’io sia grottescamente dipinto; e con grandi lettere, come si suol scrivere, quest’è un buon cavallo da annolare, scritto venga sotto di me, questi è Benedick, l’uomo che menò moglie.

Claud. Ove doveste prenderla, sarete geloso fino al furore.

D. Pedro. Quando Cupido non abbia vuotata la sua faretra in Venezia, tremerete di ciò fra breve.

Ben. Aspetto dunque il terremoto.

D. Pedro. Celiate pure fino all’ora fatale. Intanto, buon signor Benedick, entrate nella casa del signor Leonato, raccomandatemi a lui, e ditegli che non mancherò di andare alla sua cena, poichè ha fatti grandi apparecchi.

Ben. Recherò l’ambasciata: ed io vi raccomando..

Claud. Alla tutela di Dio: dato dalla mia casa (se ne avessi una)...

D. Pedro. Il sei di luglio: vostro affezionato amico, Benedick.

Ben. Non beffe, non beffe: il vostro discorso è slegato, e le parti ne son sì male unite che se ne veggono le fila. Prima di dir altro esaminate la vostra coscienza, per vedere, se non andiate soggetti ai vostri medesimi sarcasmi; così io vi lascio. (esce)

Claud. Ora che siam soli dirò che Vostra Altezza può farmi un gran bene.

D. Pedro. Voi possedete tutta la mia amicizia; istruitela e vedrete come è docile in ritenere una lezione che tende alla vostra felicità, per quanto ardua possa essere.

Claud. Sapete se Leonato abbia alcun figlio, signore?

D. Pedro. Figli no, fuori di Ero; ella è la sua sola creda; l’ami tu, Claudio?

Claud. Oh signore! quando voi passaste di qui per andare a quella guerra che è ora finita, io vidi Ero; ma non la vidi allora che coll’occhio di un soldato che sentiva nascere un’inclinazione nel suo cuore, e che aveva ben altro a fare che attendere ad essa per inebbriarsi di amore. Torno oggi in Messina, e i pensieri bellicosi fuggiti dal mio petto lasciano il mio cuor vuoto. In vece loro vengono in folla i teneri desiderii e le imagini care, che mi ricordano tutta l’affezione ch’io sentii per Ero prima di partire per la guerra.