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ATTO QUARTO 47

conteso dei vostri vassalli per svegliare la discordia fra di voi. Lasciate ch’io vi induca a seguire un partito più savio e più degno.

Ex. Questa contesa affligge Sua Maestà. Cari lórdi, siate amici.

Enr. Appressatevi, voi che chiedete il combattimento. — Io vi ingiungo, se bramosi siete del nostro favore, di obbliare per sempre questo litigio, e la sua cagione. — E voi, miei lórdi, rammentate, che in Francia siamo, in mezzo ad una nazione incostante e leggiera. Se la dissensione traluce nei nostri sguardi, se divisi ci mostriamo, con quale ardore questo popolo non seguirà la sua inclinazione verso la disobbedienza e la rivolta? E qual disonore per voi, se l’Europa sa che per una cosa da nulla, che non ha nè prezzo nè valore, i pari d’Inghilterra e la prima nobiltà del re Enrico si son distrutti, e perduto hanno il regno di Francia! Oh pensate alla conquista di mio padre, alla mia giovinezza; nè vogliate disperdere per sì lieve motivo tanto sangue. Lasciatemi essere l’arbitro della vostra contesa. Io non veggo alcuna ragione, se porto questa rosa, (prendendo una rosa rossa) per sospettare che inchino più per Sommerset, che per York: tutti e due mi sono uniti di sangue: entrambi mi son cari. Con egual senno mi si potrebbe rimproverare la mia corona, avvegnachè il re di Scozia sia pure coronato. Ma la vostra prudenza e i vostri lumi possono convincervi ben meglio dei miei ragionamenti. Andiamo, giungemmo qui in pace; continuiamo a vivere in pace, e ad amarci. Cugino York, noi vi facciamo reggente dì queste contrade di Francia; e voi, nobile lord di Sommerset, unite la vostra cavalleria alla fanteria, e come sudditi fedeli, degni eredi dei vostri grand’avi, vivete in buon accordo, e sfogate la vostra ira sui nemici. Noi, il lord protettore, e gli altri lórdi, dopo un po’ di riposo riprenderemo la via di Calais; di là torneremo in Inghilterra, dove spero ci vengano annunciate fra poco le vostre vittorie sopra Carlo, sopra Alençon e su tutti gli altri traditori. (squillo di trombe: esce il re con Gloc, Som., Win., Suff. e Basset)

War. Milord di York, parmi che il giovine re abbia parlato da buon oratore.

York. Sì, ma mi cruccia ch’ei porti i colorì di Sommerset.

War. Fu una celia, nol biasimate per ciò: oso farvi fede che quel buon principe non ebbe intento di offendervi.

York. Ed io, se pur m’appongo, dico che lo fece. Ma dorma per ora quest’idea; altre debbono entrare in campo.

(esce con War. e Ver.)