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296 È TUTTO BENE QUEL CHE A BEN RIESCE


Laf. Da tatti i più dotti e rìconosciuti campioni...

Par. È strano, è strano.

Laf. E lo dicevano incurabile.

Par. È vero, per loro disonore.

Laf. Impossibile ad esser soccorso...

Par. Come un uomo che fosse sicuro...

Laf. Di incerta vita, e di certissima morte.

Par. È vero.

Laf. Posso dirvi che è un fenomeno del tutto nuovo nel mondo.

Par. Così è, così è: e se volete vederlo in rappresentazione, potrete leggere... come si chiama quello scritto?

Laf. Apparizione di un effetto celeste in un attore della terra1.

Par. Appunto.

Laf. Il delfino veramente non è nè più sano, nè più alacre. Io parlo con rispetto, ma...

Par. È stranissimo, stranissimo, e bisogna avere uno spirito ben perverso per non vedere in ciò...

Laf. La mano del Cielo.

Par. Sì, così dico.

Laf. Col mezzo del più debole...

Par. Ministro, si è operata la guarigione più meravigliosa del re, che riscossa ha una...

Laf. Generale riconoscenza. (entrano il Re, Elena e seguito)

Par. Io pure l’avrei detto: parlate a meraviglia. Ecco Sua Maestà.

Laf. Fresco e vegeto come un nuotatore. Amerò le fanciulle di più per tal fatto, finchè mi resterà un dente in bocca. Egli è ora in istato di danzare con lei.

Par. Mort du vinaigre! Non è quella Elena?

Laf. Dinanzi a Dio è essa.

Re. Ite, fate qui venire tutti i signori della mia Corte. (esce uno del seguito) Assidetevi, mia salvatrice, accanto al vostro malato, e da questa mano ringiovinita, in cui avete riposte le forze, ricevete una seconda conferma della mia promessa: io sono pronto a farvi il dono che desiderate, e non aspetto per ciò che la vostra dichiarazione. (entrano molti signori) Vaga fanciulla, girate intorno i vostri occhi, e mirate una schiera di

  1. Dramma di quei tempi.