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386 LA MALA FEMMINA DOMATA


Or. Ebbene, signora, come state?

Cat. Non troppo bene. Te ne assicuro.

Pet. Rianimate i vostri spiriti, serenate i vostri occhi. Avvicinatevi, mio amore, e assidetevi al desco: ho fatta io stesso questa vivanda. (ponendo il piatto su la tavoìa) Sono sicuro cara Caterina, che codesto mio zelo mi otterrà la vostra riconoscenza. — Come! neppure una parola? Questo piatto non vi piace, lo veggo, e rimangono senza frutto tutte le mie fatiche. — Presto, portatelo via. (a Grumio)

Cat. Indugiate; lasciatelo qui.

Pet. Il più piccolo servizio ottiene riconoscenza, e mio ancora deve essere apprezzato prima che ne sentiate il vantaggio.

Cat. Ve ne ringrazio, signore.

Or. Via, Petrucchio, vergogna! Voi meritate biasimo! Venite, Caterina, io vi terrò compagnia.

Pet. (a parte) Fa di mangiar tu quella vivanda, Ortensio, se mi ami. — Desidero, Caterina, che ritorniate allegra. Mia dolce amica, noi ci porremo in viaggio fra breve verso la casa di tuo padre, dove tu ti mostrerai cogli abiti più eleganti: vesti di seta, ciarpe di Siria, anelli e catene d’oro, braccialetti d’ambra, e quant’altro è stato messo in maggior prezzo dal lusso umano. Hai tu pranzato? Il sartore aspetta per poterti prendere la misura degli abiti che dovrai indossare. (entra un sartore) Vieni, sartore, lasciaci vedere le tue stoffe. (finirà un merciaio) E voi, che ci recate voi?

Mer. Quest’è quel cappello, che vossignoria mi ha comandato.

Pet. Somiglia a una scodella; non mi piace, è indecente. — Portatelo via, e recatene uno più grande.

Cat. Non lo voglio più grande, questo è di moda, e porterò questo solo.

Pet. Quando sarete buona ne avrete anche uno così, ma non prima.

Or. (a parte) Ciò non avverrà fra breve.

Cat. Ma, signore, io credo che potrò almeno parlare: non sono una lattante. Persone, che valevano più di voi, non mi hanno impedito di dichiarare il mio pensiero; e se voi non potete udirmi parlare, chiudetevi le orecchie. La mia lingua vuole esalare tutto il cruccio del mio cuore, o a forza di comprimerlo, il mio cuore scoppierà: prima che espormi a tal disavventura, favellerò come mi piace.

Pet. Avete ragione è un brutto cappello, e siete di buon gusto dichiarandolo.