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122 LA DODICESIMA NOTTE O QUEL CHE VORRETE

sta dipinto trionfante sul suo signore. — Vieni, giovine, seguimi; il mio cuore è rivolto alla vendetta: immolerò l’agnello che uno, e squarcierò le viscere dell’avoltoio, trafiggendo una tenera colomba. (andandosene)

Viol. Ed io giulivo subirò mille morti per rendere il riposo alla vostra anima. (seguendolo)

Ol. Dove va, Cesario?

Viol. Dietro a quello ch’io amo più che non amo i miei occhi, più che non amo la vita, e mille volte più che amar non potrei alcuna donna. S’io fingo, o potenze del Cielo, che mi siete testimoni, punitemi tosto.

Ol. Oimè! son tradita!

Viol. Chi vi tradisce?

Ol. Hai dunque tutto dimenticato? È tanto tempo trascorso? andate a chiamare il santo ministro. (esce uno del seguito)

Duc. Venite. (a Viol.)

Ol. Dove, signore? — Cesario, mio sposo, arrestati.

Duc. Sposo?

Ol. Sì, sposo; può egli negarlo?

Duc. Suo sposo, miserabile?

Viol. No, signore, tale non sono.

Ol. Ah! è la tua viltà che ti fa disconfessare il bene che ti ì appartiene: ma non temere, Cesario, valiti della tua fortuna, osa ì mostrarti quale veramente sei, e diverrai grande come quello che ora ì temi. (rientra l’uomo del seguito col prete) Oh, ben venuto padre! Padre, io vi prego in nome del vostro santo stato di dichiarare qui apertamente quello che avevamo risoluto di tener per ora nascosto, e che le circostanze esigono sia rivelato prima del tempo: dite quel che sapete essere occorso fra me e questo giovane.

Pr. Un contratto di matrimonio stretto dalle vostri mani, confermato dalle vostre labbra e dal cambio dei vostri anelli: a tutte queste cerimonie io fui presente, e non è che da due ore che esse si compirono.

Duc. Oh vile ipocrita! che sarai tu dunque allorchè il tempo avrà incanutita la tua testa? Non meriteresti tu per avere così indegnamente adoprato di essere a tua volta tradito? Addio, abbitela, ma pensa ad ire in parte dove non possiamo incontrarci mai.

Viol. Signore, io dichiaro.....

Ol. Oh! non giurare, serba un po’ di fede in mezzo ai terrori da cui sei vinto. (entra ser Andrea Maldigota col capo rotto)