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ATTO TERZO 161

usurai, il più allegro è stato rovinato, e il più perverso ha ricevuto dalla legge una veste soppannata per star caldo; e soppannata di pelli di volpi e di pecore, per significare che la frode, essendo più ricca dell’onesta probità, avrà sempre maggiori agi.

Gom. Andiamo, andiamo, signore. — Il Ciel vi salvi, buon padre.

Duc. E voi anche, fratello. Che cosa ha fatto quell’uomo?

Gom. Per verità, signore, ha offesa la legge, e noi lo riputiamo un marrano: gli trovammo indosso qualche cosa che abbiam mandata al ministro.

Duc. (a Cl.) Miserabile scellerato, non vivrai tu dunque che di malefizii? Pensa alla tua vita abbietta, pensa al modo con cui ricavi la sussistenza, e inorridisci. Persevererai tu sempre nelle tue colpe? Ammendati, ammendati.

Cl. È vero che per qualche rispetto io non vivo troppo bene, ma nondimeno vi proverò.....

Duc. Se il diavolo ti ha date prove per commettere il peccato, proverai ancora che sei in poter suo. — Uffiziali, guidatelo in prigione. La correzione e l’istruzione dovran fare molto, prima che questa rozza bestia divenga migliore.

Gom. Egli dovrà comparir dinanzi al ministro, signore; il ministro gli ha già parlato un’altra volta, il ministro non può tollerare una casa di prostituzione. Se costui dev’essere un agente di libidini, e che comparir debba davanti a quell’uomo illibato, meglio sarebbe ch’ei fosse a un miglio di distanza da lui.

Duc. Piacesse al Cielo che fossimo tutti quello che alcuni di noi vorrebbero apparire, scevri di vizii e di scostumatezze. (entra Lucio)

Gom. Il suo collo verrà unto come i vostri fianchi (al Duc.) da una corda.

Cl. Cerco un appoggio; chieggo una cauzione; ecco un onest’uomo e un mio amico.

Duc. Come va, nobile Pompeo? alle calcagna di Cesare? Sei tu condotto in trionfo? Non vi son più statue di Pigmalione di donne da poco animate, che si possano trovare ponendosi una mano in saccoccia, e ritirandola chiusa? Che rispondi? Che dici di questo tuono, di questa maniera, di questo metodo? La tua risposta rimase forse annegata dall’ultima pioggia? Che dici tu, povero diavolo? il mondo continua ad andar sempre lo stesso? Che mode corrono ora? Prevale il loquace, o il laconico? Qual è infine, dimmi, la cadenza del secolo?

Duc. Di male in peggio, e sempre in peggio si va.