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Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, VII.djvu/172

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ATTO TERZO 163

un uomo e da una donna, secondo i modi ordinarii della creazione: è ciò vero? Lo credete voi?

Duc. E come sarebbe egli stato formato?

Luc. V’è chi sostiene che sia nato da una sirena: altri da due merluzzi.

Duc. Siete ben faceto, signore.

Luc. Che razza d’uomo spietato! Toglier la vita a un suo simile per una ribellione della carne! Forsechè il duca l’avrebbe fatto? Prima ch’ei si fosse indotto a far appendere un uomo, per aver ingenerato cento bastardi, avrebbe pagato le nudrici per mille. Egli sentiva d’esser buono, e non scevro di questa pecca: perciò era mite.

Duc. Non mai intesi dire che il duca fosse riputato un libertino, e che egli amasse le donne: non era questa una delle sue passioni.

Luc. V’ingannate padre.

Duc. È impossibile.

Luc. Il duca teneva pratiche segrete, ed amava anche di ubbriacarsi; io ve lo posso dir di certo.

Duc. Gli fate oltraggio, siatene convinto.

Luc. Signore, io era suo amicissimo; era un uomo misterioso, e credo d’indovinare la cagione della sua partenza.

Duc. Quale potrebbe essere?

Luc. Scusatemi, è un segreto che deve star rinchiuso fra i denti e le labbra; ma posso lasciarvelo intravvedere. La maggior parte de’ suoi sudditi riputava il duca uomo saggio.

Duc. E certamente lo era.

Luc. Non esisteva uomo più frivolo, più superficiale e ignorante.

Duc. Direte così per invidia, o per follía, o per errore: il corso della sua vita e i suoi sagaci negoziati debbono assicurargli una miglior riputazione. Venga giudicato soltanto sopra quello che attestano di lui le sue opere, e apparirà anche ai più invidi quale uomo istrutto, uomo di stato e guerriero: voi vedete quindi che parlate senz’essere bene informato, e se lo siete, è la vostra malvagità che vi accieca.

Luc. Signore, io lo conosco e lo amo.

Duc. L’amicizia parla con più conoscimento, e il conoscimento con più amistà.

Luc. So quel che so, signore.

Duc. Stento a crederlo, poichè ignorate quello che dite. Se mai il duca ritorna, (come lo chiediamo al Cielo tutti i giorni)