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178 | MISURA PER MISURA |
Esc. Non saprei imaginarlo.
Ang. E perchè vuole che facciamo pubblicare un’ora prima della sua entrata che, se qualcuno chiede riparazione di qualche ingiuria, faccia le sue lagnanze e le sue dimande per strada?
Esc. In ciò si mostra giudizioso e sennato; è per dar termine ad ogni cruccio, e liberarne per sempre dall’invidia che, passato questo giorno, non avrà più presa sopra di noi.
Ang. A meraviglia. Vi prego di far pubblicare dunque quest’avviso, e dimani di buon mattino verrò a casa vostra. Fate avvertire le persone che debbono andargli incontro.
Esc. Così farò, signore: addio.
Ang. Buona notte. — (Esc. esce) L’opera che ho commessa mi rende tutto diverso da me medesimo, e mi fa inetto ad ogni negozio. Una vergine ingannata, e ingannata da un uomo insignito di un alto ufficio, che ha trasgredita la legge bandita contro quel delitto! Se non fosse che il suo tenero pudore non oserà querelarsi per la perdita della sua verginità, oh come ella potrebbe accusarmi! Ma la ragione le darà ardire. No: perocchè la mia autorità è di una forza e di un credito troppo solido per poter essere offuscata da un’accusa; col suo solo pondo essa soffocherà la voce dell’accusatrice. — L’avrei lasciato vivere, se non fosse stato il timore che la sua focosa giovinezza, serbando un pericoloso risentimento, non avesse potuto nell’avvenire cercare di vendicarsi, per avere ricevuta una vita disonorata da un riscatto così vergognoso: e nondimeno piacesse al Cielo ch’egli vivesse ancora! Oimè! Allorchè abbiamo perduta una volta la nostra innocenza, tutto è turbato, e non sappiamo più cosa desiderare. (esce)
SCENA V.
Campagna in vicinanza della città.
Entra il Duca sotto i suoi veri abiti e frate Pietro.
Duc. Consegnatemi queste lettere in tempo debito. (dandogli alcune lettere) Il prevosto è istrutto d’ogni cosa, e la bisogna una volta cominciata, seguite bene le vostre istruzioni, e tendete costantemente al nostro scopo, da cui pare ora che vogliate ad ogni momento allontanarvi. Andate a chiamar Flavio, e ditegli dove sono; istruitene egualmente Valentino, Rolando e Crasso, fate che mandino trombe alle porte della città. Ma inviatemi Flavio per primo.