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ATTO QUINTO 185

tempo esser degno degli sguardi tuoi: ecco la mano che fa legata alla tua dai vincoli sacri, ecco la persona che si giacque con te, e soddisfece ai tuoi desiderii nella tenda del tuo giardino, sotto l’apparenza d’Isabella.

Duc. (a Ang.) Conoscete quella fanciulla?

Luc. Carnalmente, da quel ch’ella dice.

Duc. Tacete una volta.

Luc. Ho finito.

Ang. Signore, debbo convenire che conosco quella fanciulla; e son già cinque anni dacchè vi fu qualche proposta di matrimonio fra lei e me, proposta che non potè compiersi, perchè la dote promessa era al disotto di quanto erasi convenuto, ma più che ciò ancora perchè la sua riputazione venne offuscata, ed ella ebbe nota di leggerezza: dopo di allora non intesi più parlare di lei, non le parlai più, non più la vidi, lo giuro sull’onor mio.

Mar. Principe, quant’è vero che la luce vien dal cielo, e che le parole son formate dalla voce, che la ragione è nella verità, e la verità nella virtù, io son fidanzata a quest’uomo e sua sposa, sono unita a lui dai suoi più forti sacramenti. Nella notte del martedì scorso, nel suo giardino, io ebbi seco commercio di moglie. In nome della verità di quello ch’io vi dichiaro, soffrite che mi alzi con sicurezza dalle vostre ginocchia, o permettete altrimenti ch’io vi rimanga immobile, come il marmo di un sepolcro.

Ang. Fin qui non ho fatto che sorrìdere di queste stravaganze; ora, mio nobile signore, datemi facoltà di farmi giustizia: la mia pazienza non può conservar più modi; mi avveggo che queste sciagurate son gl’istrumenti di qualche potente nemico che le eccita contro di me; lasciatemi la libertà, signore, di porre in luce le fila di questa trama.

Duc. Con tutto il cuore, e vi esorto anche a punirle come meritano. — Tu, frate temerario, e tu, malvagia femmina, congiurata con quella che è stata condotta lungi, credi tu che i tuoi giuramenti, quand’anche invocassero tutti i santi del Cielo, potessero stare in bilancia col suo merito, la sua fede, la sua immacolata probità? Escalo, assidetevi al di lui fianco; prestategli i vostri soccorsi per iscoprire questo complotto, e la sorgente da cui deriva. — V’entra anche un altro monaco: mandatelo a cercare.

Piet. Piacesse a Dio ch’egli fosse qui, signore! perchè fu esso infatti, che spinse queste donne ad intentar l’accusa: il Prevosto sa dov’egli abita, ed egli potrà condurvelo.

Duc. Ite per ciò tosto. (al Prev. che esce) Voi, oltraggiato mi-