Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, VII.djvu/231

Da Wikisource.
222 PERICLE PRINCIPE DI TIRO


SCENA IV.

Efeso. — Una stanza nella casa di Cerimone.

Entrano Cerimone e Taisa.

Cer. Signora, questa lettera e questi gioielli stavano con voi in quella cassa: ne potete disporre. Conoscete questi caratteri?

Tais. Son del mio sposo, con cui io m’imbarcai incinta, sebbene non rimembri più adesso in qual guisa mi sgravassi. Ora, poichè non potrò rivedere il re Pericle, professerò il culto di Diana, e vivrò nella solitudine e nel dolore.

Cer. Se siete ferma in tal proposito, signora, non lungi di qui è il tempio di Diana, ed ivi potrete abitare finchè vi talenti Se non vi spiace, una mia nipote vi terrà ivi compagnia.

Tais. Io non posso ricompensarvi di tante bontà, altro che ringraziandovi: il mio buon volere è grande, ma i prodotti son piccoli. (escono)