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58 PENE D'AMOR PERDUTE


Dum. Il Grande.

Cost. Il Grande, è vero, signore. — «Pompeo soprannominato il Grande; e spesso nei campi di battaglia, col mio scudo e la mia spada, ho fatto sudare i miei nemici. Viaggiando lungo questa riva, son venuto qui a caso, e depongo le mie armi dinanzi alle gambe di questa bella donzella di Francia». — Se Vossignoria (alla principessa) volesse dire: grazie, Pompeo; io avrei finito.

Prin. Grazie, gran Pompeo.

Cost. Non meritavo tanto, ma credo di essermi ben portato: non feci che un piccolo errore sulla parola Grande.

Bir. Il mio cappello contro un mezzo soldo, che Pompeo è il migliore degli eroi. (entra Nataniele armato da Alessandro)

Nat. «Quand’io vissi nel mondo, al mondo imperai: stesi le mie conquiste a oriente e a occidente, al nord e al mezzodì: gli stemmi miei dichiarano abbastanza ch’io sono Alisandro».

Boy. Il vostro naso dice di no che nol siete, perchè sta troppo dritto.

Bir. Il vostro naso dice di no, mio cavaliere dall’alito delicato.

Prin. Il conquistatore è atterrato: continuate, buon Alessandro.

Nat Quando vissi nel mondo, al mondo imperai...

Boy. Nulla è più vero, Alessandro.

Bir. Pompeo il Grande...

Cost, Vostro servo e Costard.

Bir. Porta via il conquistatore, porta via Alisandro.

Cost Ah signore (a Nat.), voi avete fatto fare una figura risibile ad Alisandro il Conquistatore, e sarete perciò spogliato del vostro abito e del vostro leone che sarà dato a un migliore attore. Fu mai visto un monarca che tremasse a parlare! Correte via per pietà, Alisandro. (Nat. esce) Per dir il vero è un buon uomo; imbelle, ma onesto, e che si lascia tosto persuadere, come vedete. Un eccellente vicino e un ottimo giuocatore di palle. Ma per Alisandro, oimè! egli vi era poco adatto. — Ecco però altri eroi che spiegheranno meglio i loro pensieri.

Prin. Fatti in disparte, ottimo Pompeo. (entra Oloferne vestito da Giuda, e Moth da Ercole)

Ol. Il grand’Ercole è rappresentato da quel bamboccio, egli la di cui clava uccise Cerbero, quel canus dalle tre teste; e che quand’era ancora pigmeo, fanciulletto, strangolava i serpenti colle sue manus: quoniam, egli apparisce qui nella sua mino-