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Evvi anco un Lupicino,
Che divora trangugia anzi tracanna,
Il nome solamente lo condanna.
A LUIGI XIV. RE DI FRANCIA.
- Si allude alla liberazione di Casale, ch’egli operò col solo mostrarsi a Susa dopo la conquista della Roccella. Di Claudio Achillini di Venezia, lettore di Medicina.
- Egli è il principe dei Secentisti, ossiano poeti iperbolici, tra’ componimenti de’ quali è celebre il seguente.
Sonetto.
SUDATE, o fuochi, a preparar metalli,
E voi, ferri vitali, itene pronti,
Ite di Paro a sviscerare i monti
Per innalzar Colossi al re de’ Galli.
Vinse l’invitta rocca, e de’ vassalli
Spezzò gli orgogli e le superbe fronti,
E macchinando inusitati ponti
Diè fuga ai mari e gli converse in valli.
Volò quindi su l’alpi, e il ferro strinse,
E con mano d’Astrea gli altrui litigi
Temuto solo, e non veduto estinse.
Ceda le palme pur Roma a Parigi;
Chè se Cesare venne, e vide, e vinse,
Venne, vinse, e non vide il Gran Luigi.