Pagina:Saggio di canti popolari veronesi.djvu/14

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ben d’onde, avvegnachè l’impulso straordinario dato alla civiltà dai prodigiosi progressi delli ultimi tempi, e le accelerate comunicazioni, e la diffusa cultura la rendono ogni giorno più ardua. Gian Giacomo Rousseau diceva che «tutte le capitali si somiliano, tutti i popoli vi si mischiano, tutti i costumi vi si confondono; e non è punto là che bisogna ire ad istudiar le nazioni. Parigi e Londra (continuava egli) non sono ai miei occhi che la stessa città...... Gli è nelle provincie lontane, dove esiste manco movimento e commercio, dove li stranieri viaggiano meno, i cui abitanti ne escono più di rado, e men di sovente cambiano di fortuna e di stato che bisogna recarsi ad istudiare il genio ed i costumi d’una Nazione.»1 Quanto egli giustamente osservava circa un secolo fà delle capitali sarà presto per le accennate ragioni applicable ad ogni paese, poichè penetrando rapidamente per tutto il moto della civiltà scompariranno pure per tutto le marche caratteristiche che ne differenziavano le parti; colla adozione dei novi costumi i varii popoli assumeranno una uguale fisonomia, così che se avremo sempre poesia popolare, la quale è germolio perenne quanto il cuore dell’uomo, andrà certo perduta o confusa quella antichissima che ricorda li eventi e le origini primitive, e sarà allora impossibile scernere dove la novella fosse veramente creata.

Certo che a tal punto non giungeremo d’un tratto, ma vi arriveremo sicuro in un avvenire non troppo lontano, anzi brevissimo, dove lo si ragguagli alla vita dei popoli che dura milliaja di secoli e non all’apparire fugace delli individui.

La popolare poesia di cui parlo è diversa dalla poesia nazionale quantunque talora abbiano tra loro dei contatti strettissimi ed anzi giungano quasi ad immedesimarsi una coll’altra ed essere tutta una cosa. La prima è il linguaggio primitivo delle nazioni, creato spontaneamente dal cuore, uscito da labbra e menti non culte, senza studio od artifizio di sorta; l’altra è opera invece di erudito intelletto il quale compendia in una sintesi poderosa le memorie, le aspirazioni e li affetti dei suoi tempi e della sua terra; la prima è generale rapporto



  1. Emile ou de l’Education: Amsterdam, 1772 — tomo i — libro 5 — pag. 262.